
Il coro dei favorevoli. Soddisfatto Giuseppe Lupoi, presidente del coordinamento Colap. «È un provvedimento a tutela dell'utenza», commenta, «e che può dare un contributo determinante alla ripresa del paese sia come crescita del Pil, che come crescita occupazionale e implementazione dei processi di internazionalizzazione». Canta vittoria anche Luigi Pessina, presidente dei tributaristi dell'Ancit. «L'approvazione rappresenta un passaggio fondamentale per i professionisti non organizzati in ordini e collegi», sottolinea, «perché è la prova tangibile che la classe politica ha finalmente preso coscienza di una realtà che non può più essere ignorata». Secondo Riccardo Alemanno, presidente dell'Int, si tratta di «una legge che dà più valore alle associazioni e ai loro iscritti, ma che evidenzia come l'attività professionale possa essere svolta liberamente anche al di fuori del circuito associativo, libertà di esercizio fondamentale per dare impulso al mercato del lavoro».
Mentre Giovanni De Pasquale, presidente dell'Anaip (Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti), definisce l'approvazione del testo «un primo passo per vedere disciplinata la professione di amministrazione di condominio, alla quale non viene riconosciuta la dovuta importanza». Positivo anche il commento di Accredia. «La normativa», si legge in una nota, «prevede in particolare l'autoregolamentazione volontaria per la qualifica di tali professionisti, che si potrà conseguire sia attraverso l'attestazione delle associazioni professionali di riferimento, sia attraverso la certificazione rilasciata da organismi, accreditati da Accredia, che valuteranno le competenze del professionista in conformità alle norme Uni definite per le singole professioni».
La protesta dei contrari. Protesta, invece, l'Aidc, Associazione italiana dottori commercialisti. «Ancora un brutto colpo per l'intero sistema delle libere professioni ordinistiche», afferma il presidente, Marco Rigamonti, «che, con il provvedimento in questione, subiscono il subdolo tentativo di sovrapposizione alle stesse. Così operando viene concesso il rilevante vantaggio ai soggetti non ordinistici di poter accedere al mercato del lavoro senza i necessari percorsi formativi ed abilitativi, pur invocati dal richiamato disegno di legge con il richiamo all'art. 2229 c.c. La norma va a creare ulteriore confusione tentando di legittimare, come professionisti, soggetti privi di qualsivoglia competenza e preparazione».