Chi si aspettava che con gli emendamenti al dl fiscale presentati lunedì alla camera (si veda ItaliaOggi di ieri) il cantiere dell'Imu potesse finalmente chiudere i battenti, dovrà nuovamente ricredersi. Perché ieri la commissione finanze di Montecitorio, nel dare il via libera al testo del decreto, ha nuovamente ritoccato la disciplina dell'imposta municipale con modifiche significative. A cominciare dalla rateizzazione che, per effetto di un emendamento del vicecapogruppo Udc Gian Luca Galletti, potrà avvenire in due o tre rate. Alla base della modifica, ha spiegato Galletti, la necessità di agevolare ulteriormente i proprietari che con le tre rate obbligatorie sarebbero stati costretti a pagare il 66% dell'imposta prima del conguaglio di dicembre, mentre con due rate dovrebbero pagare solo il 50%.
Quanto alle modalità di versamento dell'imposta, però, le semplificazioni attese dai contribuenti sono solo limitate. Il tradizionale (e molto più semplice) bollettino postale non si affiancherà completamente al modello F24, ma potrà essere utilizzato solo «a decorrere dal 1° dicembre 2012» e quindi per il pagamento del saldo. Così ha deciso la commissione finanze preferendo l'emendamento di Gerardo Soglia (Gruppo misto-Ppa) a quello di Alberto Giorgetti (Pdl) che invece puntava a reintrodurre da subito l'uso del conto corrente postale. La ragione è essenzialmente legata alla certezza dei dati sul gettito dell'acconto che solo l'utilizzo del modello F24 può consentire di avere in tempo utile per il conguaglio di dicembre.
Dall'anno prossimo aliquote Imu online. Per evitare che ogni anno l'Imu finisca per rivelarsi un oggetto misterioso dai contorni indefiniti, un emendamento del relatore Gianfranco Conte prevede che dal 2013 le deliberazioni dei comuni che fissano aliquote e detrazioni d'imposta debbano essere inviate esclusivamente in via telematica per la pubblicazione sul sito del Dipartimento politiche fiscali del Mef. Gli effetti delle delibere saranno retroattivi a partire dal 1° gennaio a condizione che la pubblicazione avvenga entro il 30 aprile. In caso di mancata pubblicazione entro questo termine le aliquote e le detrazioni si intenderanno prorogate di anno in anno
Tagli per coprire la revisione della disciplina Imu. Nel 2012 è previsto un taglio ai ministeri di 280 milioni di euro (180 milioni a decorrere al 2013). Riduzioni della spesa in vista anche per l'Inps (48 milioni), e l'Inail (12 milioni) mentre i Monopoli subiranno un taglio di budget di 11 milioni di euro.
Imposta di scopo e imposta di sbarco. Oltre all'esenzione dall'imposta di bollo per i contratti di affitto assoggettati alla cedolare secca (si veda altro pezzo in pagina) si segnalano novità sull'imposta di scopo e su quella di soggiorno che nelle isole minori potrà essere sostituita dall'imposta di sbarco (al massimo 1,50 euro). Le compagnie di navigazione la riscuoteranno unitamente al prezzo del biglietto del traghetto. Il nuovo balzello colpirà il turismo «mordi e fuggi» a Capri, Ischia, isola del Giglio e Eolie. Saranno esenti i residenti, i lavoratori, gli studenti pendolari e «i componenti del nucleo famigliare dei soggetti che pagano l'Imu nel territorio del comune».
La disciplina dell'imposta di scopo, invece, diventa meno vincolante rispetto ai criteri dettati nel decreto legislativo sul fisco municipale (individuazione di opere pubbliche ulteriori rispetto a quelle indicate nella legge n. 296/2006; aumento, sino a dieci anni, della durata massima di applicazione; possibilità che il gettito dell'imposta finanzi l'intero ammontare della spesa per l'opera pubblica da realizzare) e che i comuni non saranno più obbligati a seguire. Inoltre si prevede che a decorrere dall'entrata in vigore dell'Imu, l'imposta di scopo si applicherà (o continuerà ad applicarsi se già istituita) con riferimento alla base imponibile e alla disciplina vigente per l'imposta municipale propria.
Contributo Ifel. Ritoccato ancora al ribasso il contributo a favore dell'Ifel, l'Istituto per la finanza locale dell'Anci. L'emendamento del relatore Conte presentato lunedì riduceva l'entità del sostanzioso obolo dall'1 allo 0,9 per mille del gettito Imu relativo alle abitazioni diverse dalla prima casa. Ieri, la versione definitiva della proposta di modifica, abbassa ulteriormente la quota allo 0,8 per mille.