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Solo l'una tantum per i co.co.co.

del 27/03/2012
di: di Daniele Cirioli
Solo l'una tantum per i co.co.co.
Dietrofront del governo sui parasubordinati; ci sarà un ammortizzatore anche per i co.co.co., esclusi dalla nuova Aspi. A prevederlo è il testo finale con la proposta di ddl per la riforma del mercato del lavoro, licenziato venerdì dal consiglio dei ministri e che corregge la «dimenticanza» del primo testo di riforma (si veda ItaliaOggi del 15 marzo 2012). Si tratterà, in particolare, del rafforzamento della messa a regime dell'una tantum vigente oggi.

Tutele ai co.co.pro. È la categoria di lavoratori precari per antonomasia: i parasubordinati, ossia co.co.co. e lavoratori a progetto (co.co.pro.). Lavoratori che, nella prima proposta di riforma presentata alle parti sociali, il governo aveva escluso da qualsiasi tutela per i casi di disoccupazione. Infatti, quel testo abrogava l'unica provvidenza di cui oggi dispongono, cioè l'una tantum introdotta quattro anni fa, tuttavia senza prevedere una nuova tutela in sostituzione. La proposta di riforma approvata venerdì, invece, si ricorda dei «collaboratori coordinati e continuativi», esplicitando la loro esclusione dall'ambito di applicazione dell'Aspi e precisando che nei loro confronti «si rafforzerà e porterà a regime il meccanismo una tantum oggi previsto». I beneficiari, dunque, resteranno i co.co.co., ossia i titolari di collaborazioni e i lavoratori a progetto. Oggi, l'una tantum (prorogata per il 2012 dal decreto milleproroghe) spetta ai lavoratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata in presenza dei seguenti (tutti) requisiti: a) rapporto di mono-committenza; b) collaborazione cessata per «fine lavoro»; c) reddito relativo all'anno precedente compreso tra 5 mila e 20 mila euro; d) il lavoratore deve risultare disoccupato (deve esserci assenza di contratto di lavoro) da almeno due mesi; e) il lavoratore deve far valere un doppio requisito relativo all'accredito contributivo: almeno tre mesi nell'anno precedente e almeno un mese nell'anno di riferimento. L'una tantum è pari al 30% del reddito percepito nell'anno precedente fino a un massimo di 4 mila euro. Finora non ha trovato molto appeal forse proprio per i requisiti troppo stringenti (su 200 milioni di euro disponibili ne sono avanzati circa 170 milioni).

La nuova Aspi. La nuova disoccupazione si applicherà a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, inclusi apprendisti e artisti (per gli apprendisti è stata introdotta una tutela speciale dai provvedimenti anticrisi). E si applicherà ai lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni ma limitatamente a quelli titolari di contratto di lavoro dipendente non a tempo indeterminato (a termine, contratti di formazione e lavoro ecc.).

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