
Monitoraggio del credito. Si tratta sempre di un adempimento a un ordine del giorno parlamentare: si prevede l'introduzione di meccanismi di monitoraggio dell'accesso al credito, con particolare riguardo alle pmi. «La misura», si legge nella nota diffusa al termine della riunione del governo, «viene incontro all'esigenza avvertita nel tessuto produttivo, e in particolare da parte delle piccole e medie imprese, di rendere più efficienti le procedure di erogazione dei finanziamenti da parte delle banche».
A tale scopo, si è delineato un tipo di verifica non invasiva su questa fondamentale attività bancaria, prevedendo l'istituzione di un ufficio pubblico, tecnicamente qualificato.
L'osservatorio, dunque, si avvarrà delle strutture ministeriali già esistenti, ed eserciterà le seguenti competenze:
a) può attivarsi per richiedere, se ve ne sono gli estremi, un riesame da parte della stessa banca di sue decisioni negative;
b) può formulare raccomandazioni volte a migliorare i processi di verifica del merito del credito, in relazione agli specifici contesti in cui operano le singole filiali;
c) può segnalare all'Autorità per la concorrenza ipotesi di intese o pratiche concordate, se ne riscontra gli indizi.
All'osservatorio parteciperà anche la Banca d'Italia ed è stato disciplinato il potere di richiedere informazioni alle banche Banca d'Italia partecipa di diritto all'osservatorio. L'altra amministrazione membro è il ministero dello sviluppo economico, per evidenti ragioni connesse alle sue competenze istituzionali. L'Associazione bancaria italiana e le altre associazioni di categoria possono partecipare all'osservatorio, senza diritto di voto, con funzioni informative e di rappresentanza degli interessi.