In particolare, dalle altre amministrazioni vengono chiesti al tesoro ulteriori dettagli sul fondo per la riduzione della pressione fiscale che dovrà essere alimentato sia dal gettito della lotta all'evasione fiscale sia dal riordino delle agevolazioni e la tax expenditures. Ancora incerto anche lo strumento legislativo da utilizzare per la delega. La discussione è rimandata direttamente al Cdm e resta da chiarire se si tratta di un disegno di legge delega indipendente da quello del precedente governo oppure un emendamento alla vecchia delega per non rischiare di allungare ulteriormente i tempi di approvazione.
Inoltre, secondo il presidente della commissione finanze del senato, Mario Baldassarri, anche il dl fiscale 16/2012 all'esame di palazzo Madama (si veda altro articolo a pag. 34) potrebbe essere lo strumento idoneo a veicolare parti della delega e da Via XX Settembre (sede del ministero dell'economia) l'ipotesi raccoglie sempre più posizioni favorevoli.
L'unico punto in comune fra le due deleghe è il riordino delle agevolazioni fiscali, mentre salta la cancellazione dell'Irap e arriva lo stop alle tre aliquote Irpef delineate da Tremonti. I punti salienti del nuovo fisco targato Monti sono invece il catasto, il contenzioso e il prelievo sulle imprese (si veda tabella in pagina). La bozza, inoltre, prevede la revisione delle agevolazioni fiscali e novità sulle sanzioni penali e gli interpelli. E ancora l'Iri al posto dell'Ires, carbon tax sulle emissioni e gli sgravi Irpef finanziati dalla lotta all'evasione. Il governo avrà a disposizione nove mesi per emanare uno o più decreti legislativi ed eventuali correttivi dovranno arrivare nei 18 mesi successivi. Ogni dlgs dovrà essere poi vagliato dalle commissioni parlamentari competenti. Una volta incassato l'ok il provvedimento sarà approvato definitivamente.