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Appalti, l'Ue lavora ad aprire il mercato

del 22/03/2012
di: di Luigi Chiarello
Appalti, l'Ue lavora ad aprire il mercato
Nuove regole europee per migliorare le opportunità commerciali per le imprese nel mercato degli appalti dell'Unione. La Commissione Ue ha presentato ieri una proposta per assicurare che tutte le imprese, siano esse europee o meno, possano competere su un piano di parità. Gli appalti pubblici, va ricordato, riguardano una fetta importante degli scambi commerciali a livello mondiale, equivalente a mille miliardi di euro l'anno. Nell'Unione, poi, gli appalti rappresentano fino al 19% del Pil. Ma vediamo gli aspetti principali della proposta di regolamento, avanzata dall'esecutivo dell'Unione.

Primo: viene confermata la bussola dell'alto grado di apertura del mercato degli appalti pubblici dell'Ue.

Secondo: per gli appalti di importo superiore a 5 milioni di euro la Commissione potrà autorizzare le autorità aggiudicatrici dell'Ue a escludere le offerte comprendenti una quota significativa di beni e servizi esteri, qualora tali appalti non siano già contemplati da accordi internazionali vigenti.

Terzo: in caso di gravi e ripetute discriminazioni contro fornitori europei nei paesi terzi, la Commissione disporrà di un meccanismo che le consentirà di limitare l'accesso al mercato dell'Unione se il paese terzo interessato non avvia negoziati volti a risolvere gli squilibri nell'accesso al mercato. Le eventuali misure restrittive, che l'Unione europea intende adottare, dovranno essere mirate. Secondo Bruxelles, per esempio, potranno consistere nell'esclusione delle offerte provenienti da paesi terzi o nell'imposizione di ammende sui prezzi;

Quarto: secondo Bruxelles, la proposta accresce la trasparenza per le offerte anormalmente basse, al fine di lottare contro la concorrenza sleale sul mercato europeo da parte di fornitori di paesi terzi.

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