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Inizia lo sciopero. In mille sono scesi in piazza per protestare

del 16/03/2012
di: La Redazione
Inizia lo sciopero. In mille sono scesi in piazza per protestare
Da piazza Mazzini a piazza Cavour: tornano in piazza gli avvocati. La manifestazione di ieri indetta dall'Oua, il sindacato degli avvocati italiani parte in sordina e monta in un paio d'ore. Sono appena le 11 quando un drappello di qualche centinaio di toghe si raggruppa nel giardino di piazza Cavour, l'unico luogo autorizzato dalla questura per la manifestazione che dà il via a nove giorni di sciopero a oltranza dell'avvocatura italiana. I manifestanti sono armati di bandiere nazionali, palloncini colorati con impressa la scritta «costituzione italiana», striscioni e finti necrologi di partecipazione alla «morte della giustizia» opera degli avvocati di Pozzuoli. Unanime la richiesta al governo da parte dell'Oua e dei presidenti degli ordini forensi italiani arrivati alla spicciolata per manifestare: finiti i margini di trattativa sulla mediaconciliazione, chiedono un cambio di rotta su soppressione dei tribunali minori e dei gdp, liberalizzazioni e riforma della professione. Balloon effect è il nome della ditta ingaggiata per distribuire i palloncini e il risultato a colpo d'occhio è sicuramente d'effetto perché sotto la scalinata del palazzo di giustizia ci saranno di lì a poco oltre un migliaio di toghe che a macchia di colore sventolano i tesserini urlando «Vergogna!» a un presidio di polizia e carabinieri che blocca l'ingresso al palazzo. Imbarazzo generale: mentre le forze dell'ordine fanno cordone, gli avvocati urlano che hanno il pieno diritto di entrare nel loro luogo di lavoro. A un certo punto le toghe forzano simbolicamente il blocco delle forze dell'ordine e guadagnano la scalinata del palazzo: soddisfazione generale tra sorrisi a metà tra l'ironico e l'imbarazzato e ringraziamenti generali alla pubblica sicurezza. Il neoeletto presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma Maurizio Vaglio, parla di «un'avvocatura unita» e di «una pagina storica» parla anche un altro neoeletto, il presidente dell'Ordine degli avvocati napoletani Francesco Caia. Si avvera così la promessa dei giorni scorsi del presidente Oua Maurizio De Tilla di portare a manifestare 1.500 avvocati: «Questa non è la manifestazione degli avvocati di Roma ma degli avvocati italiani», dichiara a ItaliaOggi, «vogliamo che il governo ci ascolti: nella legge di riforma professionale dobbiamo ripristinare le tariffe, tirare fuori i soci di capitale, non possiamo essere regolati da un regolamento ma occorre una legge. Abbiamo dei progetti per la giustizia civile: i tribunali non si toccano in nome di un risparmio di spesa, il riferimento è al provvedimento governativo all'esame del parlamento di soppressione dei tribunali minori e a quello che cancella gli uffici del gdp, magari si ammodernano. È il territorio che va riequilibrato: se Genova ha un milione di abitanti e Chiavari 70 mila, si porta parte del territorio da Genova a Chiavari. L'ho detto ieri al ministro Severino: dei 41 uffici giudiziari sotto osservazione, sentite i presidenti degli ordini da Sciacca a Chiavari. Vanno ridotti i grandi tribunali metropolitani perché sono quelli che non funzionano, non la giustizia di prossimità. A Nicosia non c'è un solo un processo prescritto, stessa cosa per Cassino, Ariano Irpino, Sala Consilina, Mistretta, S. Angelo dei Lombardi». Per «le leggi si possono cambiare, la dimostrazione di oggi è che quando l'avvocatura è unita nei suoi soggetti istituzionali, Consiglio nazionale forense, Oua e Cassa nazionale forense, diventa soggetto politico».

Marzia Paolucci

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