
Sul tema dei criteri di aggiudicazione delle gare per servizi di architettura e ingegneria, il Cnappc sottolinea come le pubbliche amministrazioni utilizzino normalmente il criterio del prezzo più basso o dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il tutto a discapito della stessa qualità della prestazione. È quindi indispensabile una revisione del sistema che ponga fine al fenomeno dei selvaggi ribassi. Come? Con misure di semplificazione degli atti, procedure e norme, assegnando a ognuno degli attori delle trasformazioni pubbliche del territorio il proprio specifico ruolo, e cioè la programmazione dell'opera pubblica alla pubblica amministrazione, la progettazione ai progettisti e la realizzazione all'impresa. Il richiamo poi è alla politica a cui viene chiesto un radicale cambio di indirizzo, soprattutto in tema di governo del territorio: «i piani casi regionali», dicono gli architetti, «sono l'antitesi della pianificazione, e cioè leggi speciali di natura economica con le quali i legislatori regionali tentano, per la verità fino a oggi con risultati fallimentari, di dare risposte urgenti ed efficaci alla domanda di sostegno proveniente dall'intero settore economico che ruota intorno all'edilizia». Ecco perché è necessario un piano casa pluridecennale che affronti tre emergenze cruciali (antisismica, idrogeologica e della sostenibilità energetica), e che trasformi le periferie degradate in brani di ecocittà, con una visione a grande scala, da programmare attraverso master-plan di rinnovo urbano. In definitiva, il Piano casa dovrebbe rappresentare una forma di risarcimento per i guasti di mezzo secolo di massacro del territorio attraverso una politica organica di trasformazione di periferie degradate in tessuto urbano di qualità, dotato di adeguati servizi e luoghi di relazione, occasione di una socialità più intensa. Infine la riforma delle professioni che per Gallione è assolutamente indispensabile per rilanciare un comparto sul quale c'è sempre stata da parte del legislatore poca attenzione.