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Studi professionali, detassazione al via

del 31/01/2012
di: La Redazione
Studi professionali, detassazione al via
Riparte la detassazione negli studi professionali. Anche nel 2012 i professionisti-titolari di studi potranno applicare l'imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie della retribuzione, legata a incrementi della produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa. Lo scorso 18 gennaio, Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UIltucs-Uil, hanno infatti sottoscritto l'accordo quadro che prevede l'applicazione della tassazione agevolata su diverse voci della busta paga dei dipendenti degli studi professionali: lavoro supplementare, clausole elastiche e flessibili, straordinari, lavoro notturno, festivo e domenicale e altre prestazioni legate all'aumento della produttività negli studi. L'accordo sulla detassazione, che coinvolge oltre un milione di dipendenti degli studi professionali e aziende collegate che applicano il Ccnl degli studi professionali, si sposta ora sul territorio, dove le delegazioni regionali della Confederazione si sono attivate per recepirne i contenuti attraverso intese locali con le organizzazioni sindacali. L'agevolazione fiscale per l'anno 2012 opera entro il limite complessivo di sei mila euro lordi, in favore dei lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore all'importo di 40 mila euro lordi. «In uno scenario economico sempre più incerto, l'accordo quadro sulla detassazione rappresenta un punto fermo per lo sviluppo degli studi professionali», ha commentato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni. «La rinnovata intesa consente ai professionisti-datori di lavoro di alleggerire il costo del lavoro e incrementare la produttività, l'innovazione e l'efficienza organizzativa negli studi. Al tempo stesso, i dipendenti potranno beneficiare di una tassazione agevolata che si traduce in una maggiore disponibilità economica tesa alla salvaguardia del loro potere di acquisto».
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