
Infine, dovrà essere prevista una detrazione compensativa (valore stimato: 1.650 milioni) per l'Irpef relativa agli immobili non locati, che non transiterà più per il fondo, ma che i comuni si troveranno nel maggiore gettito Imu.
Altre questioni non secondarie riguardano: il riparto della compartecipazione Iva (circa 2,8 miliardi), che, a differenza dello scorso anno, non verrà più distribuita sulla base del gettito per regione, ma sarà anch'essa inglobata nel fondo; la compensazione del mancato gettito (614 milioni) derivante dall'abolizione delle addizionali energetiche; il recupero della differenza tra certificazione 2010 e ulteriore riduzione 2010 e 2011 per l'Ici degli ex rurali; l'applicazione delle detrazioni per i «costi della politica» previste dall'art. 2, comma 183, l. 191/2009.
Tutti questi passaggi richiedono difficili scelte di metodo su cui i tecnici del Viminale stanno iniziando a porre i primi punti fermi. Il confronto Imu-Ici verrà operato considerando solo gli immobili diversi da prima abitazione e fabbricati rurali strumentali. Le quote compensative dell'ex Ici prima casa saranno consolidate nel fondo, anche se i comuni potranno contare sul gettito Imu relativo alle abitazioni principali. Nella riunione di giovedì scorso il tavolo tecnico ha anche definito una prima tabella di marcia per l'emanazione dei provvedimenti. I decreti saranno tre (uno per ripartire il taglio del dl 78, l'altro per suddividere il fondo di riequilibrio e l'ultimo per certificare i livelli di virtuosità ai fini degli sconti sul Patto) e non arriveranno prima del 15 febbraio perché, come ammesso dagli stessi tecnici ministeriali, serviranno almeno altre due riunioni prima di poter portare i testi in Conferenza stato-città.
Nel frattempo però, alcune stime, seppur parziali, sui tagli sono state fatte. E come detto, non lasciano dormire tranquilli i sindaci. Senza variazioni compensative, come detto, la riduzione media del fondo di riequilibrio sarebbe pari al 51% dell'ammontare 2011 nei comuni con più di 5 mila abitanti e al 42% nei municipi con meno di 5 mila abitanti. Tenendo conto dei meccanismi compensativi, invece, i tagli oscilleranno tra il 22 e il 37% nei comuni sopra i 5 mila e tra il 12 e il 27% nei mini-enti.
In questo clima di incertezza un aiuto ai comuni arriva dall'Ifel, l'Istituto per la finanza locale dell'Anci che oggi pubblicherà sul proprio sito web una guida per il calcolo semplificato delle risorse disponibili per il 2012. È inoltre prevista per i prossimi giorni la pubblicazione di un vademecum sulla formazione dei bilanci 2012 (il cui termine di approvazione è stato prorogato al 30 giugno dagli emendamenti al decreto milleproroghe) che verrà inviato a tutti i responsabili dei comuni e reso disponibile sul sito dell'Ifel.