
Ad anticipare le mosse dell'Inps, la cassa dei dottori commercialisti: la circolare della settimana scorsa, spiega il presidente Walter Anedda «nasce proprio da un'iniziativa del nostro ente, che aveva inviato al ministero una nota, invocando la possibilità di retrodatare le iscrizioni ai colleghi che, ancorché esonerati, avessero deciso di iscriversi alla cassa per gli anni pregressi, soprattutto a seguito di un accertamento Poseidone ricevuto», i quali avevano obbligo di iscriversi alla gestione separata dell'Inps. Sollevato il tema, va avanti, c'è stato «un chiarimento tra ministero, Inps e noi, concretizzato nel semaforo verde alle retrodatazioni, cui è seguita una nota dell'Inps in cui si chiarisce che gli accertamenti verranno annullati nel caso di iscrizione alla nostra cassa». L'attività di controllo sui contributi dei dottori commercialisti negli elenchi, invece, sottolinea Anedda, «è da sempre svolta da noi».
Quanto all'ente degli infermieri, il numero uno Mario Schiavon ricorda che esiste un regolamento di previdenza, «approvato dai ministeri vigilanti, che disciplina gli obblighi di iscrizione, dichiarazione dei redditi e dei volumi di affari e versamento della contribuzione obbligatoria, così come definisce il regime sanzionatorio per le inadempienze a tali obblighi»; l'effetto di questo testo, incalza, è che l'Enpapi «ha potere di accertamento e di riscossione delle somme non versate, applicando, ove dovuti, sanzioni e interessi». In merito, poi, al messaggio dell'Inps (709/2012), infine, il presidente osserva che l'istituto di previdenza pubblico «nell'ambito del tavolo tecnico aperto al ministero del welfare, si era impegnato a non retroagire nella richiesta di versamento della contribuzione obbligatoria per i soggetti che avessero esercitato l'opzione di non iscrizione agli enti, a fronte dell'impegno degli enti stessi a inserire nei loro statuti l'obbligatorietà di iscrizione per i pensionati».