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Oltre 2 milioni di pensionati ritirano la pensione in contanti

del 14/12/2011
di: Simona D'Alessio
Oltre 2 milioni di pensionati ritirano la pensione in contanti
Oltre 2 milioni e 200 mila pensioni vengono versate in contanti, nel 96% dei casi negli uffici postali. E la cifra, che si è già ridotta di circa un milione e mezzo in un anno, potrebbe subire un'ulteriore diminuzione grazie all'entrata in vigore della norma della manovra Monti, che pone un tetto al ritiro in moneta liquida delle prestazioni previdenziali per cifre superiori ai 500 euro (ma che potrebbe salire a seguito di interventi correttivi in sede di conversione del dl 201/2011).

A renderlo noto Antonio Mastrapasqua, il presidente dell'Inps, che ieri, giorno della presentazione a Roma del bilancio sociale 2010 dell'istituto, ha sostenuto la necessità per ragioni di «sicurezza» ed «elasticità» di procedere sulla strada della minore circolazione del contante nel nostro paese, uno degli obiettivi dichiarati dell'esecutivo tecnico. Le cifre diffuse restituiscono un quadro esaustivo degli effetti nefasti della crisi sul mercato occupazionale in Italia: l'85,7% del totale dei lavoratori dipendenti risulta avere un contratto a tempo indeterminato l'85,7%, il 13,8% è, invece, a tempo determinato, mentre gli stagionali sono lo 0,5%; il numero medio dei primi è in calo dell'1,8%, al contrario sale quello di chi firma contratti a tempo determinato (+0,7%). Ma il panorama è ancora più funesto, se si considera il fattore anagrafico, poiché il precariato e la disoccupazione interessano «soprattutto la fascia fino ai 39 anni, con punte elevate per i giovanissimi ante 19 (-39,8% di contratti nel solo 2010) e chi ha fra i 20 e i 24 anni (-11%)». E, rivela ancora l'Inps, se la spesa complessiva pensionistica cresce dai 186,1 miliardi del 2009 a quota 191,2 miliardi (+2,7%) nel 2010, con un aumento di circa cinque miliardi, le erogazioni per cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga raggiungono i 11,481 miliardi. Le nuove pensioni liquidate nell'anno precedente ammontano complessivamente a 1.127.501 euro, con una flessione dell'1,6% rispetto al 2009, e sono così suddivise: per il 55% ci si riferisce a trattamenti di natura previdenziale, con un importo medio mensile di 899 euro, mentre il restante 45% è costituito da prestazioni assistenziali, pari a una quota di 412 euro.

È, invece, di 1.084 al mese l'assegno medio mensile del pensionato italiano, tuttavia la differenza tra uomini e donne è decisamente alta: i primi ne percepiscono in media 1.312, mentre la componente femminile si ferma a 893; al Nord, dove si trova il 49,7% dei pensionati, la media è di 1.191 euro mensili («un reddito medio superiore a quello nazionale» si legge nel rapporto), al Centro di 1.141, al Sud di 876. Gli iscritti alla gestione dei parasubordinati dell'Inps sono un milione 694.731, di cui i collaboratori pari al 85,1% del totale e 252.504 i professionisti; il 65,8% versa contributi in maniera «esclusiva», mentre quelli che, esercitando attività concorrente, figurano negli elenchi di altre gestioni, rappresentano il 34,2%.

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