
Le regioni i cui siti istituzionali offrono la possibilità di accedere a informazioni sui tempi di attesa sono nove. L'elenco è aperto dalla Lombardia che, con i suoi quasi 9,5 milioni di cittadini residenti, permette al 16,13% della popolazione italiana di ottenere informazioni certe sui tempi di attesa per visite mediche e altre prestazioni sanitarie. Ci sono poi il Lazio (5,3 milioni di abitanti), il Piemonte (4,3) e l'Emilia Romagna (4,2) che offrono il medesimo servizio ai propri abitanti e che rappresentano rispettivamente il 9.03, il 7,39 e il 7,13% della popolazione totale. Sommando ad esse il numero di abitanti delle altre cinque regioni dell'elenco (Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise e Valle d'Aosta), nonché delle due province autonome (Trento e Bolzano), si raggiungono i 28,1 milioni di cittadini (il 47,2% della popolazione italiana) che potenzialmente possono accedere alle predette informazioni.
La restante parte della popolazione italiana (il 16% circa) che può ottenere informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, lo può fare appoggiandosi ai siti web di Asl o Ao che offrono questo servizio. È il caso di Veneto (7 siti web di Asl che indicano i tempi di attesa e 1 di Ao) Marche (7 di Asl), Campania (4 siti di Asl e 2 di Ao), Umbria (3 di Asl e 1 di Ao), Toscana (4 di Asl), Sicilia (1 di Asl e 3 di Ao), Sardegna (2 di Asl e 1 di Ao), Abruzzo (2 di Asl), Puglia (1 di Asl e 1 di Ao) e Calabria (1 di Asl). In questo caso va da sé che la copertura del servizio è più disomogenea sulla popolazione.