
Per il software sull'autodiagnosi invece bisognerà attendere. È lo stesso Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate, a chiarire che il software fornito alle imprese e ai professionisti è ben diverso dal software di autodiagnosi: «Stiamo mettendo a disposizione sul nostro sito il software per la fase sperimentale, vogliamo che questo strumento sia collaudato con incontri e sperimentazioni con le associazioni di categoria. È uno strumento importantissimo, soprattutto dopo l'ultima manovra che permette di usare ai fini del redditometro anche le transazioni finanziare. Da domani (oggi per chi legge ndr) parte la fase di test con le associazioni di categoria, appena superata questa fase - e contiamo di farlo in febbraio - lo metteremo a disposizione dei contribuenti». Non si tratta dunque del software definitivo di autodiagnosi, annunciato come corollario del redditometro, strumento che, una volta disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate, consentirà a ogni contribuente di conoscere il proprio grado di corrispondenza e che permetterà, in futuro, a tutti i 22 milioni di famiglie italiane di verificare la loro esposizione al rischio di subire un controllo, ma di un programma per la raccolta di informazioni necessarie per l'applicazione dello strumento a fini sperimentali da parte delle associazioni di categoria e degli ordini professionali. La sperimentazione dunque si concluderà a febbraio. In questa fase le associazioni e i professionisti saranno più che mai intermediari tra i propri iscritti e il fisco. Ricevuto il software, infatti, comunicheranno i dati richiesti dalle videate del software e attenderanno le risposte della base. Una volta ottenuti i dati rigireranno il flusso informativo all'amministrazione. I dati di chi partecipa al test saranno trattati in forma anonima, le associazioni assegneranno un codice e con questo codice Sose, completata l'analisi del flusso, comunicherà chi ha superato il test e chi ha presentato anomalie.
La fase sperimentale, nella sostanza, mira a limitare gli errori dello strumento legati a situazioni particolari non considerate dal software. Per la gestione della fase sperimentale, spiegano a ItaliaOggi gli addetti ai lavori del mondo delle imprese e delle professioni, potranno essere utilizzati gli stessi sistemi e gli stessi canali che già da tempo sono utilizzati per inviare degli esempi nella fase di revisione degli studi di settore. Pertanto, dopo aver scaricato il software e caricato i dati si genererà un archivio (file) da inviare per l'elaborazione all'amministrazione finanziaria attraverso l'area riservata del sito della Sose. Abilitati all'invio dei file saranno gli stessi soggetti abilitati all'invio degli esempi ai fini degli studi di settore.