
Norme che hanno fin da subito suscitato la preoccupazione dei Caf, che ogni anno elaborano circa 17 milioni di dichiarazioni. «In termini produttivi i 48 Caf associati della Consulta occupano circa 6 mila addetti a tempo indeterminato e circa 15 mila lavoratori stagionali. Di fronte a un taglio di tale entità», si legge in una nota della Consulta, «ci vedremo costretti ad operare una pesante limitazione dei costi fissi mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, con un conseguente peggioramento del servizio ai cittadini e su un aumento delle tariffe pagate dai dichiaranti. Un costo maggiore per poter ottemperare al dovere verso l'Erario a carico di quei contribuenti certamente più fedeli, che tipicamente si collocano nella fascia medio bassa». Ieri, intanto, si è svolto un incontro tra la Consulta nazionale Caf, il Dipartimento delle finanze e l'Agenzia delle entrate. Al centro dei lavori i miglioramenti da apportare al sistema degli intermediari fiscali. Un ripensamento a più ampio termine, quindi, ma che potrebbe espletare alcuni effetti già a partire dalla campagna fiscale 2012. Per questo è stato deciso di costituire un tavolo congiunto.
Si ricorda infine che con l'entrata in vigore della legge di stabilità verrà meno pure il compenso dovuto alle banche e alle Poste per il servizio di ricezione e di trasmissione telematica delle dichiarazioni, finora fissato in 1,03 euro per dichiarazione.