L'iniziativa è da seguire con grande interesse, in quanto volta a razionalizzare e semplificare una procedura spesso foriera di inutili contenziosi (note di rettifiche da annullare). Peraltro, interpreta quanto da tempo la categoria ha già proposto circa l'utilità di spostare i controlli di legittimità a valle, specie per le richieste che pervengono dai professionisti dell'area ordinistica.
La procedura, attivabile solo da chi ha già consegnato la delega esplicita di cui alla circolare Inps n. 28/11, consiste in una dichiarazione da parte dell'intermediario che attesta la conoscenza di fatti di un terzo. La scelta di subordinare la suddetta dichiarazione alle regole di cui al dpr 445/2000, scelta di comprensibile tutela per l'Istituto, impone nello stesso tempo che i contenuti della stessa rispondano in maniera stringente alle norme di legge in questione.
Dall'analisi del testo, invece, riscontriamo che viene richiesto di rispondere a casistiche che con l'attribuzione dei rispettivi benefici contributivi non hanno apparentemente alcun collegamento. Siamo d'accordo che ai professionisti che debbono attestare fatti a loro conoscenza, sia richiesta la relativa assunzione di responsabilità. Non lo siamo quando tali dichiarazioni vanno oltre le stesse finalità per le quali vengono imposte.
A tal proposito la presidente Marina Calderone ha prontamente scritto al presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, manifestando perplessità sulla decorrenza immediata della procedura e chiedendo di mantenere ancora aperto il canale cartaceo, in attesa di un definitivo chiarimento sui vari dubbi. Ciò permetterebbe un impatto soft delle novità, con una gestione serena delle diverse interpretazioni, oltre a implementare la stessa procedura delle casistiche non previste (ad esempio, quella relativa all'assunzione di lavoratore in mobilità senza indennizzo ai sensi dell'art. 4, comma1, legge 236/93).
Si consideri che vi sono interi territori, soprattutto al Sud, dove in tempi di crisi le uniche assunzioni fatte dalle imprese sono solo con la tipologia dei benefici in questione. Sarebbe alquanto problematico intervenire in questo momento storico, alterando un delicato equilibrio che assicura un minimo di occupazione.
Con la lettera all'istituto è stato anche trasmesso un allegato tecnico, indicante i vari punti della dichiarazione di responsabilità che si reputano non conformi al dettato delle norme in questione. Risolvere queste criticità sarà fondamentale per dare piena attuazione alla procedura.