
Quanto, invece, al disegno di legge di stabilità, la cui bozza ieri ha iniziato a circolare in ambienti parlamentari, si legge nella relazione illustrativa che «non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica, tenendo conto che la manovra di aggiustamento dei conti pubblici per il triennio 2012-2014 è stata approvata con i decreti legge n.98 e n. 138 del 2011 (sono le due più recenti manovre economiche realizzate dall'esecutivo, risalenti al periodo estivo, ndr) e consente il pieno rispetto degli obiettivi che sono stati indicati, volti a conseguire il pareggio di bilancio nel 2013». Nel complesso, le spese totali da rifinanziare ammontano a 4.183 milioni di euro, e sono racchiuse in un testo tutto sommato snello, composto da nove articoli, e la cui relazione chiarisce nettamente la posizione secondo cui «l'azione del governo non può che essere rigorosamente vincolata al mantenimento della stabilità dei conti pubblici, confermando gli effetti delle ripetute manovre di aggiustamento», però risultano ancora in bianco le norme che riguarderanno il sostentamento dei ministeri e il patto di stabilità interno, su cui evidentemente sono state ancora individuate soluzioni condivise; si legge, però, riguardo ai dicasteri che se non rispetteranno le indicazioni di riduzione della spesa subiranno tagli «lineari» e che verrà in futuro ampliata la flessibilità. Viene, inoltre, stabilita la consueta rivalutazione dei trattamenti pensionistici e alcuni rifinanziamenti per cosiddette «esigenze improrogabili».
Entrando nelle pieghe della legge, in una fase di crisi che non accenna a invertire la rotta, si scopre che arriva per il 2012 un miliardo di euro in più per ammortizzatori sociali in deroga e viene prorogata per i prossimi dodici mesi la tassazione agevolata (sgravi al 10%) per i premi sul lavoro, che vale anche per lo straordinario e per il turno notturno, con un tetto di reddito fissato a 40 mila euro. Otterranno 700 milioni le missioni di pace all'estero del contingente italiano, mentre per il progetto «strade sicure» ci saranno 36,4 milioni ripartiti tra Forze armate e Forze di polizia; per ciò che concerne il capitolo Fas (Fondo aree sottoutilizzate), si specifica che sono «imprescindibili» risorse aggiuntive, ma dal 2015.
Doccia fredda per gli operatori del settore delle telecomunicazioni, poiché dalla bozza del ddl si evince che viene sottratta al ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, la possibilità di reinvestire la metà dei proventi aggiuntivi dell'asta sulle frequenze in 4G, che invece verranno gestiti dal titolare dell'economia, Giulio Tremonti, in contrasto con la legge attuale che stabilisce che il 50% degli utili in più, rispetto all'introito dei 2,4 miliardi previsti, debba tornare al comparto delle tlc; la gara si è chiusa con un incasso che ha sfiorato i 4 miliardi, quindi i proventi in aggiunta ammontano a 1,6 miliardi, di cui la metà è circa 800 milioni. La nuova versione della norma recita, però, che «eventuali maggiori entrate accertate sono riassegnate per il 50% al fondo per l'ammortamento dei titoli di stato (un conto del Tesoro, ndr) e per il 50% a incremento di un fondo nello stato di previsione» dello stesso ministero di via XX settembre, istituito «al fine di assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi».