Arriva un freno all'impunità dei cittadini comunitari che compiono determinate violazioni stradali in altri stati membri. E sarà anche più difficile farla franca passando sotto al controllo dei sistemi elettronici deputati all'accertamento dell'eccesso di velocità. Resterà però ancora complicato incassare le sanzioni ed applicare eventuali misure accessorie. Sono queste le importanti novità contenute nella direttiva sull'applicazione transfrontaliera delle multe stradali che il 29 settembre 2011 ha ottenuto il definitivo via libera del Consiglio dell'unione europea e che in questi giorni sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. Dal momento della pubblicazione gli stati membri avranno ventiquattro mesi di tempo per recepire le nuove regole. Nel campo di applicazione della direttiva abbiamo alcune infrazioni stradali tassativamente elencate ovvero l'eccesso di velocità, il mancato uso della cintura di sicurezza, il mancato arresto davanti a un semaforo rosso, la guida in stato di ebbrezza, la guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti, il mancato uso del casco protettivo, l'utilizzo di una corsia vietata (corsia di emergenza, corsia preferenziale per il trasporto pubblico o corsia chiusa per motivi di congestione o di lavori stradali) e l'uso indebito di cellulare o di altri dispositivi di comunicazione durante la guida. Queste violazioni restano disciplinate e sanzionate secondo gli ordinamenti di ciascuno stato membro. L'autorità designata dello stato in cui è stata accertata l'infrazione potrà però ottenere in via telematica i dati di immatricolazione dei veicoli. Conseguentemente invierà al proprietario del veicolo una “lettera d'informazione”, stampata secondo un modello standard in una delle lingue ufficiali dello stato di immatricolazione del mezzo, nella quale saranno indicati la tipologia della violazione, il luogo, la data e l'ora dell'accertamento, le norme violate, l'importo della sanzione con i termini di pagamento, i dati riguardanti il dispositivo elettronico eventualmente utilizzato (numero identificativo e data di validità dell'ultima calibratura), la velocità misurata e quella contestata dopo il calcolo della tolleranza di legge e i termini e le modalità per presentare ricorso. Entro sessanta giorni dal ricevimento della lettera di informazione, il proprietario dovrà inviare un modulo di risposta, specificando i dati del trasgressore oppure dichiarando di considerare illegittimo l'accertamento. Il pagamento della sanzione dovrà essere effettuato all'autorità competente dello stato in cui è stata accertata la violazione. In caso di mancato pagamento la direttiva non fornisce indicazioni precise, limitandosi a citare nelle premesse la decisione quadro 2005/214/gai del Consiglio del 24 febbraio 2005 sul reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie. Vengono comunque fissati i criteri da osservare nella stesura di una successiva direttiva che dovrà essere adottata per definire in dettaglio le procedure conseguenti al mancato pagamento della sanzione pecuniaria, a prescindere dalla natura civile o penale della sanzione e nel rispetto delle leggi e delle procedure nazionali. In concreto dovranno essere definite le regole per la trasmissione della decisione finale fra le varie autorità competenti dello stato in cui è stata accertata l'infrazione e dello stato in cui il proprietario o trasgressore è residente e le norme per il riconoscimento e l'esecuzione della decisione finale. La direttiva riserva particolare attenzione all'accertamento delle infrazioni consistenti nel mancato rispetto dei limiti di velocità. Oltre all'inclusione di questa tipologia di infrazione fra quelle per le quali fra due anni ci sarà l'applicazione transfrontaliera delle multe, gli allegati della direttiva pongono anche le basi per rendere uniformi a livello comunitario gli accertamenti con dispositivi automatici. Infatti, entro trentasei mesi dall'entrata in vigore della direttiva, la commissione europea dovrà valutare l'opportunità di armonizzare l'utilizzo delle apparecchiature automatiche di controllo e le relative procedure, elaborando linee guida per rendere il più possibile omogenee le disposizioni dei vari stati membri in materia di rispetto dei limiti di velocità. In prospettiva, dunque, la commissione dovrà elaborare nuove regole, prevedendo in particolare l'utilizzo dell'autovelox e del telelaser soprattutto nei tratti stradali in cui il numero di sinistri causati dall'eccesso di velocità è superiore alla media. Inoltre, i controlli dovranno essere intensificati negli stati in cui il tasso di incidentalità è più elevato o la diminuzione del numero di vittime dal 2001 in poi è inferiore alla media dell'Unione europea. Gli stati membri dovranno altresì garantire che le disposizioni in materia di limiti di velocità siano rese note agli utenti stradali mediante idonea segnaletica stradale da posizionare in tutte le frontiere autostradali.