Ogni impianto fotovoltaico deve essere considerato un'officina di produzione di energia elettrica. E, in quanto tale, deve essere denunciata presso la Camera di commercio territorialmente competente, quale unità locale, entro trenta giorni dal concreto avvio dell'attività di produzione. Peraltro, nell'apposito campo del modulo UL dovranno essere riportati gli estremi della licenza rilasciata dall'Agenzia delle dogane. È quanto chiarisce la divisione XII, Registro delle imprese, del ministero dello sviluppo economico, nel parere n. 179954 del 28 settembre scorso. Il quesito al dipartimento per l'impresa, di cui fa parte la XII divisione, è stato posto da un'impresa che per avendo sede legale a Roma, svolge attività di produzione di energia elettrica mediante la gestione di numerosi impianti fotovoltaici sparsi su tutto il territorio italiano. In sostanza, si chiarisce nel quesito posto, l'energia prodotta dagli impianti localizzati nelle diverse località, viene ceduta interamente al soggetto distributore, con la sola eccezione dell'energia necessaria al funzionamento dell'impianto stesso. A tale proposito, il direttore generale della divisione nel citato parere chiarisce che già con circolare n. 3628/C del 9 settembre 2009 è stato chiarito che «per unità locale si intende l'impianto operativo (es. laboratorio, officina, stabilimento, negozio ecc.) ubicato in luogo diverso da quello della sede legale,nel quale l'impresa esercita stabilmente una o più attività economiche». Di conseguenza, precisa la risoluzione, se per ciascuno degli impianti fotovoltaici è stata presentata la denuncia prescritta dall'art. 53 del dlgs 504/1995, il Testo unico delle imposte sulla produzione e sui consumi, ciò significa che gli impianti in questione costituiscono «officine di produzione di energia elettrica». In quanto tali, per ciascuna delle «officine» sussiste l'obbligo della sua denuncia, come distinta unità locale.
