
Domanda. Le polemiche sulla «questione giovani» non sono mancate, investendo pesantemente il mondo della previdenza
Risposta. Quello che stupisce non è l'analisi critica della condizione previdenziale giovanile ma aver inserito in questo contesto ancora delle note polemiche e giudizi poco lusinghieri sulla nostra Cassa. Come più volte abbiamo avuto modo di ribadire nessuno deve cercare in una ipotesi di integrazione fra Casse un modo per sanare presunti disequilibri gestionali. Questo è stato sempre detto e questo è il credo della Cassa di previdenza dei ragionieri. Invitiamo i nostri cugini dottori commercialisti, quindi, a non preoccuparsi delle condizioni della nostra Cassa, limitando le esternazioni solo all'Istituto previdenziale di riferimento, senza ingannare l'opinione pubblica parlando di presunti o possibili problemi della nostra Cassa per celare il ritardo con cui finalmente qualcuno, all'interno della categoria, inizia ad accorgersi che la questione previdenziale giovanile investe anche gli iscritti della Cnpadc
D. Come le due Casse avevano affrontato il problema dei giovani in occasione delle trattative sull'unificazione degli Istituti previdenziali?
R. Una delle ipotesi con cui la nostra Cassa si avvicinò al tavolo tecnico, fu quella relativa alle tre gestioni separate con la terza esclusivamente dedicata ai nuovi iscritti al nuovo ordine a far tempo dal 1° gennaio 2008, una soluzione che imponeva alle due gestioni separate che avrebbero accolto gli iscritti fino al 31 dicembre 2007, di ricercare le condizioni di equilibrio della «vecchia gestione» all'interno della stessa rompendo quella falsa ed iniqua equità intergenerazionale che scarica solo sui futuri iscritti i problemi di equilibrio dei fondi pensione. Eppure quella visione prospettica di allora fu avversata anche da quella stessa componente che invece oggi appare seriamente preoccupata dalla condizione previdenziale giovanile. Ma, come si dice, il tempo è galantuomo.
D. La polemica non investe solamente la questione dei giovani, ma si espande alla totalità del confronto dei bilanci di Cassa ragionieri e Cassa dottori.
R. Siamo assolutamente contenti del fatto che, secondo quanto dichiarato recentemente, la Cassa dei dottori commercialisti ha sostenibilità nel futuro. Ma, allo stesso tempo, abbiamo la certezza che quel futuro, in tutte le gestioni previdenziali in gran parte sarà scaricato sulle spalle dei giovani. Lo diciamo da tempo e lo confermiamo. Per quanto riguarda i conti della Cassa ragionieri, è nostra intenzione tranquillizzare i nostri cugini. Non chiederemo mai un euro agli iscritti alla cassa dei dottori commercialisti perché questo è stato il nostro spirito da sempre. Riteniamo che sia doveroso e giusto stare insieme, se ci saranno le condizioni e le volontà per farlo. In caso contrario, non ne faremo un problema.
D. Però il vostro Istituto ha allo studio una riforma del sistema previdenziale...
R. La Cassa dei ragionieri ha già iniziato da tempo un confronto con i delegati ed i ministeri vigilanti per una manutenzione del proprio sistema previdenziale anche alla luce del cambiamento degli scenari futuri per il grave momento di crisi economica del paese che si ripercuote, ovviamente, anche sui professionisti. I provvedimenti allo studio in uno con la realizzazione delle ingenti plusvalenze sul patrimonio immobiliare serviranno a garantire stabilità e serenità al fondo di previdenza dei ragionieri.