
A fronte di ciò, l'Enasarco si è recentemente dotata di una struttura di «revisione del modello di gestione della finanza» (sia tramite un internal auditing che attraverso la selezione di un fiduciary manager, cioè di un consulente professionale esterno) che è auspicio di tutti, in primis dei circa 400 mila agenti e rappresentanti iscritti alla Fondazione, sia in grado di produrre i risultati per i quali è stata istituita, ovverosia la sostenibilità finanziaria trentennale, purché nel rispetto di adeguati indicatori di rischio/rendimento a tutela degli accantonamenti previdenziali gestiti, che rappresenta l'obiettivo minimo indicato dal legislatore per la sopravvivenza dell'ente.
Sostenibilità per raggiungere la quale la Fondazione ha deliberato la vendita di tutto il patrimonio immobiliare dell'ente (con uno sconto del 40% a favore dell'inquilinato) e parallelamente un oneroso aumento dei contributi in capo agli iscritti, decisioni fortemente criticate da Federagenti-Cisal e altre associazioni di categoria che sostengono invece l'immediata necessità di far confluire l'Enasarco in una gestione separata dell'Inps a tutela delle pensioni della categoria.
Proprio in relazione alla sostenibilità finanziaria e alle stime attuariali a supporto, occorre rilevare come il collegio sindacale dell'ente sottolinei, nella relazione allegata al bilancio 2010, che «ai sensi dell'art. 6, comma 4 del decreto del ministero del lavoro, di concerto col ministero dell'economia e delle finanze del 29/11/07, la Fondazione, nella relazione sulla gestione, ha presentato un confronto tra i dati di bilancio consuntivo 2010 con i corrispondenti dati del bilancio tecnico. Da tale confronto si rileva che i risultati del bilancio consuntivo 2010 si discostano sensibilmente da quelli del bilancio tecnico relativo al 31 dicembre 2009, in particolare per quanto riguarda il saldo previdenziale che, per il 2010, si presenta con un disavanzo di circa 22 milioni di euro a fronte dei 10 milioni riportati nel bilancio tecnico».
Lo stesso collegio sindacale è stato invitato a pronunciarsi circa la legittimità della procedura di designazione del nuovo cda Enasarco insediatosi lo scorso 20 luglio. Procedura che è al vaglio della magistratura inquirente e già oggetto di due interrogazioni parlamentari bipartisan secondo le quali Boco avrebbe impedito a Federagenti-Cisal di partecipare al cda nonostante la chiara designazione del ministro Sacconi che la aveva indicata tra le associazioni più rappresentative ai fini della ricostituzione del consiglio medesimo.