
La situazione verificatasi a Milano, in ogni caso, mette a nudo i problemi di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi relativamente alla giurisdizione tributaria: da un lato il mancato riconoscimento di un compenso accessorio per le pronunce sulle istanze di sospensione comporta infatti una maggiore difficoltà a formare i collegi. Dall'altro c'è l'elevato numero di sospensive richieste, peraltro destinato a crescere sempre di più con l'entrata in vigore degli accertamenti esecutivi, prevista per il prossimo 1° ottobre.
«La lunga attesa purtroppo è imputabile esclusivamente al numero molto elevato di istanze da trattare», spiega Raffaele De Benedittis, direttore della segreteria della Ctp Milano, «abbiamo tenuto una sessione feriale anche in agosto, oltre a questa di settembre, ma di fronte a un numero così grande di provvedimenti cautelari richiesti le attese sono state inevitabili. Pur chiamati a uno sforzo notevole, i giudici hanno svolto un egregio lavoro, che ha riscosso anche l'apprezzamento di molti dei professionisti presenti».
Giovedì sera, mentre davanti agli uffici della Ctp di via Vincenzo Monti contribuenti e professionisti davano luogo a un singolare bivacco in attesa di essere convocati, intorno alle 22,45 è arrivato il «rompete le righe». L'esame delle istanze cautelari inevase è proseguito ieri pomeriggio.