
Proprio ieri, Jean Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, ha sottolineato come «nel caso dell'Italia è essenziale che si facciano riforme strutturali e molto rapidamente», sottolineando la necessità di anticipare i tempi del risanamento fiscale. La misura del taglio lineare delle agevolazioni fiscali, indicata nella legge delega e specificata nella manovra correttiva è stata invocata dunque da più parti per un suo possibile anticipo di effetto sui conti.
La dote infatti che arriverà da quella voce è di 24 mld con effetto dal 2013 ma a condizione che entro questa data la manovra non sia approvata.
La legge delega prevede una nuova imposizione sul reddito personale strutturata su tre aliquote: 20, 30 e 40%.
Il criterio base della delega, si legge nel testo che inizierà il suo iter dalla camera a settembre, è quello di applicare le aliquote su di un imponibile per quanto possibile non eroso dai regimi fiscali che nel corso degli anni sono stati introdotti per indirizzare le scelte e i comportamenti del contribuente verso obiettivi che lo stato considerava costruttivamente meritevoli.
Per un restyling del regime è al lavoro un tavolo presieduto da Vieri Ceriani dirigente della Banca di Italia a cui siedono i rappresentanti di professionisti, e imprese. La catalogazione delle voci agevolative è arrivata a 483. Dalla riduzione di questi regimi arriverà una consistente boccata d'ossigeno ai conti dello stato. Questa boccata d'ossigeno è stata definita dalla manovra correttiva. E precisamente da un emendamento approvato nel corso dell'esame lampo in senato. La versione definitiva della legge 111/2011 detta una tabella di marcia e condizioni precise. I regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale subiranno una decurtazione del 5% per il 2013 e del 20% per il 2014. L'automatismo non si avrà qualora entro il 30 settembre 2013 siano adottati i provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale aventi a oggetto il riordino della spesa in materia sociale nonché l'eliminazione o riduzione dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale. I numeri ai fini dell'indebitamento netto sono non inferiori a 4 mld di euro per il 2013 e a 20 mld di euro per il 2014. Tornando al disegno di legge delega, che ripropone in moltissime parti la riforma del 2003, sempre a opera del ministro dell'economia, Giulio Tremonti, è previsto anche il riordino del regime fiscale sostitutivo dei redditi di natura finanziaria. Sono tre le direzioni su cui dovranno muoversi per il restyling. Un'aliquota unica (non rientrano nelle modifiche i titoli pubblici o equivalenti) per le ritenute e le imposte sostitutive applicabili sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria non superiore al 20%, facendo salve le applicazioni di minori aliquote introdotte in adempimento degli obblighi Ue. Infine introduzione di un regime transitorio volto a consentire l'applicazione delle aliquote delle ritenute e delle imposte sostitutive previgenti sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria maturati fino alla data di entrata in vigore della nuova disciplina.