
L'e-learning, già in parte previsto nell'ambito delle attività corsuali, verrà rafforzato attraverso l'accreditamento di piattaforme che consentano l'apprendimento per via informatica a distanza. Secondo Valente: «L'e-learning rappresenta uno strumento per venire incontro alle necessità degli studi professionali e dei datori di lavoro, che molto spesso, incalzati dalle scadenze e dagli impegni lavorativi, riscontrano oggettive difficoltà nel privarsi dei propri dipendenti per farli partecipare alle attività formative».
Interventi «a catalogo» e interventi «individuali» compongono l'azione formativa «a sportello», già avviata dal Fondo con gli avvisi 02/10 e 02/09, che assegna i finanziamenti attraverso un bando aperto fino ad esaurimento delle risorse. La formazione «a catalogo» prevede, invece, la partecipazione dei lavoratori degli studi a corsi realizzati dagli enti attuatori accreditati presso il Fondo. La formazione di tipo «individuale» prevede la partecipazione alle attività formative di massimo tre dipendenti. «È il fiore all'occhiello di Fondoprofessioni, perché basato sulle specifiche necessità dei datori di lavoro e dei dipendenti in precisi settori professionali e per lo sviluppo di particolari competenze», sottolinea il direttore di Fondoprofessioni. L'azione formativa «aziendale» è poi l'altra grande novità. Rivolta alle aziende di dimensioni più grandi e basata sulla disponibilità delle risorse accumulate. L'azienda potrà, infatti, accumulare il 70% dei versamenti annuali dello 0,30%, fino a tre annualità, mentre il restante 30% versato andrà al Fondo. «L'azione formazione aziendale, oltre all'avviso sociale, è l'altra grande novità introdotta dal Fondo», dice Valente, «a testimonianza di quanto fatto per il potenziamento dell'offerta formativa». Una integrazione di risorse attraverso il dialogo con istituzioni ed enti per lo sviluppo di specifici percorsi formativi, è questo il tema centrale dell'azione formativa «a convenzione». Si tratta di accordi-protocollo per concordare e finanziare, insieme alle istituzioni e agli enti, interventi formativi rivolti, in particolare, alle figure professionali chiamate ad adeguamenti normativi. «Tra gli accordi-protocollo rivestono un ruolo fondamentale quelli con le regioni», conclude Valente, «che consentiranno l'individuazione di percorsi formativi legati alle specificità dei differenti territori».