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Bollino blu per pochi e le piattaforme latitano

del 23/06/2011
di: Ignazio Marino
Bollino blu per pochi e le piattaforme latitano
La Direttiva Zappalà al palo in Italia. Nonostante i quattro anni abbondanti passati dal recepimento del provvedimento comunitario, nessun interesse ha riscosso fra le professioni (non solo italiane) l'opportunità di partecipare alle piattaforme internazionali per uniformare i profili della formazione fra i vari paesi. Ha trovato invece parziale attuazione il riconoscimento di alcune associazioni non regolamentate. I sindacati di interpreti, grafologi e amministratori di condominio, al termine di un'istruttoria per accertare la presenza dei requisiti previsti dalla legge, hanno ottenuto quel bollino blu necessario per partecipare a quelle piattaforme che, però, non sono mai partite. Chi è rimasto al palo, insieme all'attuazione della direttiva, sono le associazioni dei tributaristi. Ancot, Lapet, Int e Ancit da più di tre anni aspettano che si dia seguito a una legge dello stato. Ma per loro all'orizzonte nemmeno l'ombra del decreto di iscrizione al registro ministeriale. La procedura prevista dal dlgs 206/2007 avrebbe dovuto concludersi, infatti, dopo 180 giorni dalla presentazione della domanda. Eppure per Ancot, Lapet, Int e Ancit l'iter iniziato a dicembre del 2007 ed è ancora in corso. La curiosità sta nel fatto che queste associazioni il 7 ottobre 2010 hanno ricevuto notizia direttamente dal ministero della giustizia che l'iter di riconoscimento si era concluso positivamente. Il guardasigilli però non ha mai firmato il decreto. Qualcuna di loro, stanca di aspettare ha prima diffidato il ministero e poi ha fatto anche ricorso alla giustizia amministrativa. Senza ancora ottenere risposta.

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