Consulenza o Preventivo Gratuito

Girabile l'aiuto Pac

del 21/06/2011
di: di Luigi Chiarello
Girabile l'aiuto Pac
I crediti relativi ai contributi agricoli non ancora incassati potranno essere girati alle banche, in compensazione dei debiti accumulati verso gli istituti di credito. E i consorzi agrari potranno istituire al proprio interno, per ciascun settore o prodotto agricolo, una o più sezioni con gestione separata. Queste sezioni potranno ottenere il riconoscimento di «Organizzazioni di produttori», in base alle norme europee che regolano le Op. E saranno soggette ai medesimi vincoli e controlli. Alle nuove sezioni consortili potranno aderire solamente gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese. È quanto prevede il maxiemendamento del governo al decreto sviluppo, che sarà votato oggi alla camera e su cui l'esecutivo ha posto la fiducia.

Aiuti Pac. La disposizione consente alle aziende agricole di alleviare la propria esposizione creditizia, utilizzando i premi della Politica agricola comune non ancora riscossi, in abbattimento dell'esposizione finanziaria accumulata verso le banche. Si tratta dei cosiddetti pagamenti diretti agli agricoltori, che diventano così titoli spendibili a uso dell'azienda, ancor prima della loro effettiva erogazione. Il decreto però pone una condizione a tutto questo. E cioè che «la cessione dei crediti nei confronti degli Istituti finanziari» sia «contabilizzata come sconto di credito tra soggetti privati». E questo, in deroga a quanto previsto in materia di contributi europei dalla normativa vigente. O meglio dall'articolo 2, comma 2, del dpr 727/1974, che definisce come «non cedibili per atto tra vivi» i crediti inerenti «alle somme dovute agli aventi diritto, in attuazione di disposizioni dell'ordinamento comunitario relative a provvidenze finanziarie, la cui erogazione sia affidata agli organismi pagatori riconosciuti». Così facendo, il decreto sviluppo sblocca di fatto diverse operazioni di compensazione a beneficio di molte imprese agricole oggi a rischio credito, per via della crisi e delle esposizioni accumulate.

Rami consortili come Op. Il maxiemendamento lo prevede a chiare lettere: «Per semplificare le modalità di riconoscimento delle organizzazioni di produttori e di favorire l'accesso ai mercati delle imprese agricole, i consorzi agrari disciplinati dall'articolo 9 della legge 23 luglio 2009, n. 99, possono istituire al loro interno, previo adeguamento degli statuti, per ciascun settore o prodotto agricolo, una o più sezioni di attività, cui aderiscono esclusivamente imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese di cui all'articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni». Ciò rafforza la struttura dei consorzi, dotandoli di poteri, compiti e funzioni, finora non accessibili. La normativa comunitaria pone, infatti, le organizzazioni dei produttori al centro della politica agricola comune. Ovviamente, specifica il maxiemendamento, in caso di simile riconoscimento «i vincoli e i controlli relativi (alle op, ndr) si riferiscono esclusivamente alla sezione (del consorzio, ndr) e agli imprenditori aderenti».

vota