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Gli ingegneri vanno al voto

del 17/06/2011
di: di Benedetta Pacelli
Gli ingegneri vanno al voto
Ingegneri tutti a casa. Dopo l'ordinanza dello scorso aprile che, alla vigilia delle operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio nazionale, aveva prolungato di un anno l'atteso cambio di poltrone, ci pensa ora un altro dispositivo a rimescolare di nuovo le carte. E a decretare lo scioglimento dell'attuale Consiglio, costringendo la convocazione di nuove elezioni. Non lascia spazio a dubbi, infatti, la disposizione del tribunale di Roma depositata il 13 giugno, che in sostanza azzera la decisione precedente la quale, invece, aveva accolto il ricorso di un consigliere escluso dalle elezioni ma in seguito eletto. Secondo i giudici capitolini, infatti, la data di quella proclamazione (2007) era il legittimo riferimento da cui far partire il quinquennio consiliare. Niente di più falso, invece, per la nuova ordinanza che, nell'accogliere i reclami sollevati da alcuni presidenti territoriali, fissa al 6 aprile 2006 (e non all'anno successivo) la data «dalla quale soltanto dovrà computarsi il termine quinquennale di durata dell'organo». Se, infatti, la decisione di due mesi fa aveva confermato il diritto del consigliere ricorrente di rimanere in carica fino alla scadenza naturale del suo mandato, facendo quindi risalire la legittima proclamazione degli eletti alla data del 4/04/07 «essendo questa l'unica valida e legittima e avendo riguardato tutti i componenti del Cni nella sua intera composizione», ora secondo il Tribunale di Roma la composizione di un «organo collegiale elettorale non può essere condizionata quanto a insediamento e quindi a durata dalle vicende (...) che colpiscano i suoi singoli componenti». Le varie pronunce, infatti, «valgono solo a modificare parzialmente l'organo elettivo», perché se così non fosse, «dovrebbero ipotizzarsi tanti termini di durata quante sono le vicende che hanno accompagnato l'insediamento dei singoli componenti». E questo lederebbe il principio di «effettività della rappresentanza e della volontà espressa dagli elettori» ma anche il corretto funzionamento dell'organo.
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