
Domanda. Presidente Calderone, il 2009 possiamo archiviarlo come un anno di successi per i consulenti del lavoro?
Risposta. A noi non piace autoincensarci sui risultati ottenuti, ma ci piace osservare che le nostre idee e proposte vengono fatte proprie dai rappresentanti del governo e, poi, tramutate in provvedimenti a favore del paese. La categoria dei consulenti del lavoro è ormai riconosciuta, nel panorama nazionale, come un vero e proprio punto di riferimento nell'individuazione di misure e strumenti a favore dell'imprenditoria e dei lavoratori autonomi. Ed è di questo che noi siamo orgogliosi.
Domanda. Il Congresso di fine novembre è stato un po' il riassunto di ciò che è stato fatto in questo anno; c'è un argomento, in particolare, che la inorgoglisce?
Risposta. Il congresso è stato la sintesi del lavoro di tutta la categoria nell'ultimo biennio e gli autorevoli interventi, sia dei ministri sia dei relatori nel corso dei simposi, ci inducono a pensare che la strada intrapresa è quella giusta. Noi siamo fieri del nostro lavoro e di ciò che riusciamo a produrre con il lavoro quotidiano dei 24 mila iscritti in tutta Italia, e più che un argomento in particolare vanno sottolineati gli interventi che sono stati fatti a favore dell'imprenditoria. I dieci punti sulla semplificazione che l'Inps sta man mano recependo, tra i quali la gestione telematica della rateazione dei debiti in azienda e lo sblocco del Durc in caso di Dm10 insoluti, la necessità di rivedere, in tempi brevi, l'efficacia degli Studi di settore (esigenza tra l'altro sottolineata dalla Cassazione con la sentenza dello scorso 18 dicembre) ma anche le iniziative, promosse con il ministro Meloni, sul sostegno ai giovani che intraprendono un'attività imprenditoriale e professionale. Insomma una serie di misure che di sicuro daranno un nuovo slancio alle imprese per l'anno che ci attende.
Domanda. Misure di rilancio con uno sguardo al federalismo?
Risposta. Certo, la ripartizione delle competenze a livello decentrato è ormai un discorso che nel 2010 si concretizzerà in tutte le sue sfaccettature. Abbiamo però evidenziato che decentrare senza regole inevitabilmente porterà maggiori problemi più che benefici, ed è quindi auspicabile che in materia fiscale, lavoristica e previdenziale si mantenga, a livello centrale, un impianto normativo che garantisca i diritti fondamentali e che poi sia applicato e adeguato alle esigenze del territorio. Evitare, cioè, una legiferazione a tutto tondo degli enti locali che potrebbe portare a una disparità di trattamento per chi risiede e opera nelle varie regioni.
Domanda. Quali sono gli obiettivi dei consulenti del lavoro per l'anno nuovo?
Risposta. Sono obiettivi di crescita qualitativa e quantitativa. La nostra professione ha in sé grosse potenzialità ancora inespresse che possono essere di grande ausilio all'intero sistema economico italiano. Mi riferisco, per esempio, al ruolo deflativo del contenzioso che può certamente essere risolutivo della complessa situazione attualmente esistente. Così come la riforma del percorso di accesso alla professione, su cui il Consiglio nazionale sta lavorando da mesi, aumenterà ancor di più l'appeal dei giovani per la nostra professione.
Domanda. In effetti viene segnalato un gran fermento attorno alla professione di consulente del lavoro...
Risposta. Sono sempre di più i giovani che si avvicinano alla nostra professione. A livello universitario i corsi di laurea in consulenza del lavoro raggiungono ben presto il numero massimo di iscrizione previsto. Così come il numero dei praticanti è in costante aumento. Sono sicura che il 2010 sarà l'anno in cui i nostri ordini provinciali registreranno un incremento ulteriore delle iscrizioni di giovani colleghi che guardano con grande aspettativa alla professione.
Domanda. E ci sarà anche chi si iscriverà per la fine del periodo transitorio previsto dalla riforma della legge 12/79...
Risposta. Il 12 aprile 2010 scadrà la possibilità di iscriversi all'ordine per chi ha conseguito l'abilitazione con il diploma prima dell'intervento riformatore, per il cui tramite abbiamo provveduto a innalzare il titolo valido per l'accesso. Anche da questa scadenza ci attendiamo un gran numero di iscritti, evento che, comunque, conferma il grande appeal della nostra professione. Nessuno infatti vorrà fare decadere il titolo abilitante all'esercizio della professione di consulente del lavoro.
Domanda. Qual è l'augurio che vogliamo fare per questo 2010?
Risposta. L'augurio è quello che si lavori insieme, istituzioni, enti, ordini professionali, per uscire al più presto dalla crisi che ha colpito le nostre economie. La Finanziaria per il prossimo anno prevede una serie di incentivi e misure di rilancio, per far sì che l'occupazione torni a livelli accettabili e il ruolo dei consulenti del lavoro sarà quello di sostenere le imprese per poter sviluppare le proprie attività. Noi siamo convinti che il prossimo anno segnerà la ripresa anche se le aziende e i lavoratori saranno chiamati a fare ancora dei grandi sacrifici, soprattutto nei primi mesi del nuovo anno. Proprio per questo non abbasseremo la guardia sulle problematiche che dovranno obbligatoriamente essere risolte affinché il mercato del lavoro possa dare le risposte che tutti, cittadini in primis, attendono. Molta attenzione dedicheremo alla formazione e riqualificazione dei lavoratori, cercando di valorizzare le nostre competenze, portando le stesse in seno alla cabina di regia voluta dal ministro Sacconi. Siamo infatti convinti che il tema della formazione e valorizzazione delle risorse umane sarà propedeutico alla riforma complessiva degli ammortizzatori sociali. Il 2009 è stato caratterizzato dalla necessità di far fronte all'emergenza con gli strumenti di sostegno al reddito in deroga; il 2010, pur riproponendo questi interventi, potrà essere l'anno delle vere riforme e i consulenti del lavoro non faranno certamente mancare il loro apporto propositivo.