Per la prima volta nella storia delle professioni tecniche, un ministro dell'economia ha ascoltato le istanze di una categoria di tecnici. Lo scorso 21 aprile, nel corso dell'assemblea dei presidenti dei collegi provinciali del consiglio nazionale dei geometri in rappresentanza dei 110.000 professionisti iscritti su tutto il territorio nazionale, il numero uno della categoria Fausto Savoldi ha illustrato a Giulio Tremonti la necessità di una riforma delle professioni adeguata ai tempi. L'unico riferimento legislativo che regola l'attività di geometra è infatti ancorato ad un Regio Decreto del 1929 che si basa su modelli di riferimento ormai inadeguati, sia rispetto ad una società che è cambiata, sia nei confronti di professionisti che hanno saputo assecondare i cambiamenti, affinando le competenze. «Nonostante l'inadeguatezza delle legge istitutiva che risale al 1929, pensata sostanzialmente per una economia agricola», ha affermato Savoldi, «i geometri hanno saputo trasformarsi nel tempo adeguandosi alle esigenze di un'economia, prima industriale e poi post industriale. Ma la nostra capacità di adattamento in un contesto di economia globale, quale quello in cui oggi i geometri si trovano ad operare, non basta più. Occorre porre mano ad una legislazione che consenta alla categoria di cogliere le sfide sul mercato globale, in particolare per dare un futuro ai nostri giovani iscritti» . L'Assise è stata anche l'occasione per delineare il nuovi obiettivi della categoria. Ha spiegato Savoldi: «Oggi non si può solo pensare a costruire, ma si deve costruire bene, con un'attenzione al territorio e alle nuove sfide che da esso derivano. I geometri sono presenti in tutte le località e paesi, conoscono bene il nostro territorio, perché l'hanno valutato e misurato. La nostra è la prima categoria professionale che vuole assumersi il compito di tutelare l'ambiente ed il territorio». Alla presenza del ministro Tremonti i rappresentanti della categoria hanno affrontato anche una serie di riflessioni e programmi. Primo tra tutti, il rilancio del Piano Casa, che dovrebbe recepire l'ordinamento già esistente, ma con l'idea di renderlo operativo a livello nazionale, superando così i vincoli imposti dalle Regioni che spesso hanno determinato il fallimento della normativa. Il ministro, ha poi annunciato anche la semplificazione della Scia (Segnalazione certificata d'inizio attività), per poter rilanciare l'economia nel settore delle costruzioni. «Dell'intervento del ministro Tremonti», ha concluso Savoldi, «apprezziamo la visione globale dello sviluppo economico e della crescita dell'Italia nel contesto europeo e globale, soffermandoci con attenzione sull'annuncio di una soluzione istituzionale dei nodi che hanno rallentato il Piano Casa, specialmente la semplificazione della Scia, che potrebbe rilanciare l'economia del settore costruzioni, nonché il rilancio degli appalti di lavori pubblici, che devono vedere partecipi imprese edili in grado di dare lavoro alle idee ed ai progetti dei Geometri, piuttosto che agli uffici legali che intasano i tribunali amministrativi. In questo senso dobbiamo ringraziare il ministro per gli impegni assunti e per aver sostenuto il ruolo svolto nell'economia del territorio italiano da parte di oltre 8.000 Comuni che danno stabilità al territorio attraverso i loro Uffici Tecnici in cui sono impegnati migliaia di Geometri.»