
Il sistema è relativamente semplice, e poggia proprio sui certificati online: «Oggi», ha ricordato il presidente dell'Inps, «il dipendente malato chiama il suo medico, che gli rilascia un certificato cartaceo. Poi lo invia per raccomandata al datore di lavoro e all'Inps. Alla fine, dopo due o tre giorni, azienda o Inps decidono se inviare una visita di controllo, che quindi il più delle volte in realtà avviene ex post». Con la visita fiscale informatizzata sarà diverso: «Il medico invia via web all'Inps il certificato di malattia, che noi rendiamo immediatamente disponibile al datore di lavoro. A quel punto si può decidere, praticamente in tempo reale, di inviare una visita di controllo, e con un click si immette la richiesta in un circuito di medici. Il più vicino all'abitazione del dipendente malato potrà accettare la “chiamata” e andare a visitarlo, proprio come il sistema dei Radiotaxi. In questo modo la visita fiscale sarà immediata, non dopo giorni».
Quanto invece al funzionamento del sistema di invio telematico dei certificati, sono oltre 3,5 milioni di documenti trasmessi, 450 mila a settimana, con un risparmio diretto di 590 milioni di euro tra Inps, imprese e gli stessi dipendenti. A fornire i numeri a 50 giorni dal varo del sistema a regime sono stati i ministri dell'innovazione Renato Brunetta e quello del lavoro Maurizio Sacconi.«Una piccola rivoluzione», ha sottolineato Brunetta, «che riguarda 180 mila medici, 17 milioni di lavoratori dipendenti, 4,4 milioni di imprese, e che già funziona al 95% facendo risparmiare tutti». Dal canto suo, Sacconi ha evidenziato come il sistema servirà «anche a fornire un quadro epidemiologico aggiornato in tempo reale. Ed è un sistema utile anche per monitorare le malattie professionali».