«Siamo assolutamente favorevoli all'introduzione di questo importante istituto», dichiara il presidente nazionale della Lapet, «perché siamo convinti che potrà produrre lo snellimento ed una forte accelerazione della giustizia, trovando d'accordo anche gli stessi magistrati che, riteniamo, aderiranno senza indugio alla risoluzione bonaria delle controversie. Infatti la mediaconciliazione consentirà di risolvere in breve tempo e con costi contenuti controversie per le quali il ricorso al tribunale risulta essere più oneroso e con tempi di definizione molto più lunghi».
I tributaristi della Lapet avrebbero preferito, in ogni caso, che la norma fosse entrata completamente in vigore già dal prossimo 21 marzo per tutte le materie oggetto di mediazione. Non hanno quindi condiviso la decisione del Parlamento di rinviare di un anno alcune casistiche di risoluzione alternativa. «Abbiamo sempre pensato che il conflitto non è un elemento patologico, ma un fenomeno fisiologico nell'ambito dei contatti umani. Per questo non lo consideriamo un problema, ma un'occasione di confronto e qualunque genere di contrasto per noi non rappresenta un dissidio insanabile. Non abbiamo perciò trovato utile avviare la legge in più fasi. In ogni caso cercheremo di sfruttare al meglio questo tempo per formare tributaristi Lapet ancora più preparati anche nelle situazioni per le quali non è obbligatorio il ricorso preventivo alla mediaconciliazione».