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Nuovo conto energia entro tre settimane

del 10/03/2011
di: di Giusy Pascucci
Nuovo conto energia entro tre settimane
Il governo accelera sulle energie rinnovabili. Entro fine mese arriverà il decreto che definisce i nuovi incentivi per la produzione elettrica da energie rinnovabili nonché le credenziali per l'accesso alle agevolazioni, previsti dal dlgs approvato la settimana scorsa in Consiglio dei ministri. Entro il 31 marzo, dunque, arriverà anche il nuovo conto energia 2011-2013 atteso dalle imprese per lo sblocco dei finanziamenti bancari. Ieri, il ministro alle politiche agricole, Giancarlo Galan, ha confermato quanto anticipato già due giorni fa dai ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente, Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo: «mi impegno personalmente a fare in modo che si tenga il tavolo con gli altri due ministeri e con gli operatori e entro 20 giorni vengano definite tariffe incentivanti e modalità di assegnazione ben prima del limite previsto dal decreto», ha detto Galan. Secondo quanto stabilito dal dlgs rinnovabili, infatti, entro il 30 aprile 2011 il ministero dello sviluppo economico, di concerto con quello dell'ambiente, avrebbe dovuto emanare un decreto per la definizione degli incentivi. La decisione di accelerare i tempi è volta a sbloccare la situazione di incertezza che, nei giorni scorsi, ha portato al blocco dei finanziamenti da parte delle banche verso molte imprese che hanno investito e contratto mutui sulla base del vecchio conto energia. Il ministro Galan non ha però regalato false speranze: «gli incentivi ci saranno, ma un po' inferiori rispetto al passato», ha chiosato, «ma faremo un grande piano Marshall di investimenti, che invece di andare ai soli fondi di investimento stranieri o a elementi industriali, andrà anche all'agricoltura». Incremento del reddito degli agricoltori e tutela del paesaggio sono due elementi fondamentali del dlgs per il settore agricolo. Tra i criteri di assegnazione degli incentivi, il Mipaaf vorrebbe inserire la differenziazione in base al soggetto che presenta domanda. Prevedendo, così, di destinare un incentivo superiore all'imprenditore agricolo che investe in rinnovabili, rispetto a quanto concesso a un fondo speculativo. Galan ha ricordato che le limitazioni per l'accesso agli incentivi per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole (potenza nominale non superiore 1MW e non più del 10% dell'estensione dell'azienda), sono state introdotte per favorire gli impianti di piccole dimensioni e per porre un limite alla deturpazione del paesaggio. Per quanto riguarda i terreni abbandonati da cinque anni o più, a cui non si applicheranno limiti di potenza e dimensionali, la competenza sarà delle regioni. «Abbiamo posto questo limite di cinque anni per evitare speculazioni edilizie», ha spiegato il ministro a ItaliaOggi, «ma saranno le regioni a definire le regole». Enti territoriali, che proprio ieri, tramite il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, hanno chiesto al governo «delucidazioni sui contenuti del testo definitivo del decreto sulle rinnovabili con speciale riferimento all'energia fotovoltaica». Comunque, una forte spinta arriverà dal dm per le biomasse. L'obiettivo è di consentire lo sviluppo del settore, in vista del raggiungimento, entro il 2020, del 50% di produzione elettrica da biomasse. Preoccupate per la destabilizzazione del settore le pmi. Per Paolo Galassi, presidente di Confai «per tutte le pmi che operano nel settore rinnovabili si preannuncia una grave crisi se non verranno presi provvedimenti». E l'Aniem, associazione imprese edili aderente a Confapi, stima che, dopo il dlgs, sono a rischio 100 mila lavoratori edili in tutta Italia e di tutti gli impianti già in fase di costruzione. E che meno del 20% riuscirà a effettuare l'allacciamento nei prossimi 60 giorni.
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