
Durante il seminario sono state avanzate diverse proposte per migliorare il sistema di relazioni bilaterali, tra queste quella di Francesco Longobardi, presidente dell'Associazione nazionale consulenti del lavoro Ancl-S.U., che invoca un sistema bilaterale più capillare. «Come consulenti del lavoro abbiamo colto il vero valore della bilateralità e vorremmo essere parte integrante del sistema», ha detto Longobardi. «La bilateralità non deve fermarsi al livello nazionale, ma deve essere radicata a livello periferico, consentendo lo sviluppo di maggiori sinergie sul territorio».
L'invito di Longobardi è stato raccolto da Massimo Magi, presidente di Fondoprofessioni, che ha sostenuto come occorra «rafforzare il sistema di tutele attive su cui si fonda la formazione continua, soprattutto con l'apertura a nuove forme di apprendimento, come il praticantato e l'apprendistato, aspetti sui quali Fondoprofessioni sta puntando con forza attraverso lo sviluppo di sinergie le Università» per intercettare i reali fabbisogni di dipendenti e studi e trasformarli quindi in interventi formativi efficaci sul territorio. Su questo punto è indispensabile, secondo Magi uno stretto rapporto con le regioni: «Dal dialogo con le regioni possono nascere percorsi virtuosi, che consentano l'attuazione di interventi formativi mirati a sostegno del comparto delle libere professioni».
Il seminario di Firenze ha rappresentato un vero e proprio laboratorio di idee, utile ad intercettare le direttrici future della bilateralità. «Occorre sviluppare maggiormente la cultura della formazione nelle aziende, nei lavoratori, nelle loro rappresentanze e in chi progetta e realizza la formazione», ha affermato il Segretario Generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri. «La formazione non può essere il fine, ma il mezzo attraverso cui raggiungere obiettivi di crescita». E Fondoprofessioni è sulla giusta strada.