
Il redditometro, o "accertamento sintetico di tipo induttivo", è uno strumento antievasione a
disposizione dell'Amministrazione Finanziaria per determinare in maniera sintetica il
reddito presunto di un contribuente sulla base delle spese sostenute da esso in un dato
anno attraverso l'utilizzo di indici fissati a priori.
Viene applicato esclusivamente alle persone fisiche, ossia a professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati.
Con il decreto legge n. 78 del 2010, articolo 22, l'attuale versione del redditometro è stata aggiornata e "potenziata".
Di fatto, lo scopo del nuovo redditometro è quello di garantire una maggiore precisione dal punto di vista metodologico e statistico.
Questo strumento consente all'Agenzia delle Entrate di evidenziare lo scostamento tra il reddito dichiarato e quello presunto. Lo scostamento può essere: di poco conto, medio e rilevante.
Nel primo caso il Fisco non interviene, nel secondo caso invece il Fisco necessita di avere delle giustificazioni da parte del contribuente e lo convoca per un contraddittorio, mentre nel caso di scostamento rilevante il Fisco effettua e fa scattare un accertamento vero e proprio.
E' onere del contribuente nei confronti dell'Agenzia fornire prova contraria e dimostrare che il finanziamento delle spese è potuto avvenire grazie a:
A questo proposito il direttore dell’Agenzia Attilio Befera ha dichiarato: "E’ innanzitutto uno strumento di compliance a disposizione dei contribuenti che consente di rilevare la coerenza tra le loro spese e il reddito che hanno dichiarato”.
L'Agenzia delle Entrate applicherà il nuovo redditometro a partire dalle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2009.
Nello specifico, l'accertamento sintetico è ammesso solo quando il reddito complessivo accertabile, il cosiddetto reddito presunto, risulta superiore di almeno il 20% rispetto a quello dichiarato (seppure la versione precedente del redditometro fissava tale percentuale al 25% ma era fornito di un dettaglio spese molto più scarno e impreciso).
La determinazione del reddito presunto avviene mediante un calcolo basato su alcuni indicatori di capacità contributiva, ossia vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco (vedi sotto) le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla classe di appartenenza del contribuente sulla base della composizione famigliare, dell'età e dell'area geografica.
La determinazione della capacità contributiva sarà desunta dal sistema informativo dell'anagrafe tributaria, principalmente quindi dagli atti registrati (compravendite, locazioni) e a breve anche da quelli che rientrano nello spesometro, dalle banche dati delle altre Agenzie fiscali, Enti e Autorità pubbliche (INPS, PRA, INAIL, Comuni, eccetera) e dalla collaborazione con la Guardia di Finanza.
Oltre alle voci di spesa messe sotto controllo, occorre anche evidenziare che grazie alla manovra bis l'Agenzia potrà avere accesso diretto ai conti bancari per elaborare liste di contribuenti considerati a rischio da sottoporre alle verifiche aggiuntive.
Il redditometro in questa versione aggiornata promette di essere una nuova "arma" a disposizione del Fisco e quindi dello Stato per la lotta all'evasione anche se non vuole essere uno strumento di accertamento diretto ma piuttosto un meccanismo di disincentivo per il contribuente a dichiarare meno.
Le voci di spesa sono state aggregate in 7 categorie:
Viene applicato esclusivamente alle persone fisiche, ossia a professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati.
Con il decreto legge n. 78 del 2010, articolo 22, l'attuale versione del redditometro è stata aggiornata e "potenziata".
Di fatto, lo scopo del nuovo redditometro è quello di garantire una maggiore precisione dal punto di vista metodologico e statistico.
Questo strumento consente all'Agenzia delle Entrate di evidenziare lo scostamento tra il reddito dichiarato e quello presunto. Lo scostamento può essere: di poco conto, medio e rilevante.
Nel primo caso il Fisco non interviene, nel secondo caso invece il Fisco necessita di avere delle giustificazioni da parte del contribuente e lo convoca per un contraddittorio, mentre nel caso di scostamento rilevante il Fisco effettua e fa scattare un accertamento vero e proprio.
E' onere del contribuente nei confronti dell'Agenzia fornire prova contraria e dimostrare che il finanziamento delle spese è potuto avvenire grazie a:
- redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta;
- redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte;
- redditi che non concorrono alla formazione del reddito imponibile.
A questo proposito il direttore dell’Agenzia Attilio Befera ha dichiarato: "E’ innanzitutto uno strumento di compliance a disposizione dei contribuenti che consente di rilevare la coerenza tra le loro spese e il reddito che hanno dichiarato”.
L'Agenzia delle Entrate applicherà il nuovo redditometro a partire dalle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2009.
Nello specifico, l'accertamento sintetico è ammesso solo quando il reddito complessivo accertabile, il cosiddetto reddito presunto, risulta superiore di almeno il 20% rispetto a quello dichiarato (seppure la versione precedente del redditometro fissava tale percentuale al 25% ma era fornito di un dettaglio spese molto più scarno e impreciso).
La determinazione del reddito presunto avviene mediante un calcolo basato su alcuni indicatori di capacità contributiva, ossia vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco (vedi sotto) le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla classe di appartenenza del contribuente sulla base della composizione famigliare, dell'età e dell'area geografica.
La determinazione della capacità contributiva sarà desunta dal sistema informativo dell'anagrafe tributaria, principalmente quindi dagli atti registrati (compravendite, locazioni) e a breve anche da quelli che rientrano nello spesometro, dalle banche dati delle altre Agenzie fiscali, Enti e Autorità pubbliche (INPS, PRA, INAIL, Comuni, eccetera) e dalla collaborazione con la Guardia di Finanza.
Oltre alle voci di spesa messe sotto controllo, occorre anche evidenziare che grazie alla manovra bis l'Agenzia potrà avere accesso diretto ai conti bancari per elaborare liste di contribuenti considerati a rischio da sottoporre alle verifiche aggiuntive.
Il redditometro in questa versione aggiornata promette di essere una nuova "arma" a disposizione del Fisco e quindi dello Stato per la lotta all'evasione anche se non vuole essere uno strumento di accertamento diretto ma piuttosto un meccanismo di disincentivo per il contribuente a dichiarare meno.
Le voci di spesa sono state aggregate in 7 categorie:
- ABITAZIONE: possesso dell'abitazione principale, seconde case, mutui, spese per la ristrutturazione, pagamento di provvgioni a intermediari, colf, acquisto elettrodomestici, arredi, spese per energia elettrica, gas e telefono;
- MEZZI DI TRASPORTO: automobili, minicar, caravan, moto, barche, aeromobili, beni in noleggio o leasing;
- ASSICURAZIONI E CONTRIBUTI: responsabilità civile, incendio e furto, assicurazione sulla vita, infortuni, danni, malattia, contributi previdenziali obbligatori e volontari, previdenza complementare;
- ISTRUZIONE: asili nido, scuola per l'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue, soggiorni studio all'estero, corsi universitari, tutoraggio, corsi di preparazione esami, scuole di specializzazione, master, canoni d locazione per studenti universitari;
- ATTIVITA' SPORTIVE E CURA DELLA PERSONA: attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, abbonamenti pay-tv, giochi online, abbonamenti a eventi sportivi e culturali, viaggi organizzati, alberghi e centri benessere, altri servizi per la cura della persona;
- ALTRE SPESE SIGNIFICATIVE: oggetti d'arte o antiquariato, gioielli e preziosi, veterinarie, donazioni di denaro a favore di Onlus o simili, assegni periodici corrisposti al coniuge, donazioni effettuate;
- INVESTIMENTI IMMOBILIARI: fabbricati, terreni, azioni, obbligazioni, conferimenti, quote di partecipazioni, fondi di investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali fruttiferi, conti deposito vincolati, altri prodotti finanziari, valuta estera, oro, numismatica.
Dott. Davide Giudici
Studio Giudici