Dallo scorso primo luglio è stata introdotta una modifica sulla quota tassabile per i buoni pasto. Vediamo cosa cambia per i lavoratori che ricevono questo tipo di buono in sostituzione del servizio di mensa aziendale.
Dal primo luglio è cambiata la tassazione
Fino al 30 giungo scorso i buoni pasto ricevuti dai dipendenti come modalità di pagamento dei pasti presso gli esercizi convenzionati erano esenti dalla tassazione fino ad un valore massimo di 5,29 euro per ogni singolo buono. La cifra eccedente questo limite era invece sottoposta a tassazione, ed in pratica la cifra eccedente veniva sommata al reddito mensile, al quale concorreva per la tassazione prevista sulla busta paga.
A partire dal primo di luglio scorso la soglia di tassazione è stata elevata a 7,00 euro per ogni buono pasto, ma questa soglia è valida esclusivamente per i buoni di tipo elettronico, ed esclude di conseguenza i buoni cartacei, ai quali continua ad essere applicata la tassazione in vigore fino a giugno. Riassumendo:
- se il buono è di tipo cartaceo la soglia limite di esenzione dalla tassazione è di 5,29 euro
- se il buono è in formato elettronico la soglia limite di esenzione è di 7,00 euro
- le cifre eccedenti la soglia limite vengono sommate e sottoposte a tassazione ai fini INPS ed IRPEF (ad esempio se un buono cartaceo è di 7,50 euro, sarà sottoposta a tassazione la cifra eccedente il limite, cioè 2,21 euro)
Utilizzo e caratteristiche dei buoni pasto
I buoni pasto, per essere definiti tali, devono avere tutte le caratteristiche seguenti: non essere cedibili, non essere convertibili in denaro, non essere commercializzabili e non essere ceduti a terzi (sono cioè nominali). Di fatto alcune di queste caratteristiche vengono spesso ignorate. È uso comune l'utilizzo di più buoni pasto per uno stesso pasto, o ancora l'utilizzo presso supermercati o altri tipi di esercizi commerciali.
Il buono pasto elettronico impedisce questo tipo di utilizzo non corretto, e per questo motivo la sua tassazione è stata resa più leggera, in modo da favorirne la diffusione su scala maggiore rispetto a quanto avviene oggi.
Infatti il buono elettronico non può ad esempio essere utilizzato per più volte nello stesso giorno o essere utilizzato per l'acquisto di beni diversi da quelli necessari per il pasto sul luogo di lavoro. In realtà questa limitazione è già correttamente applicata da molti supermercati anche per quanto riguarda i buoni cartacei, che tuttavia a causa della minore possibilità di controllo, si prestano maggiormente ad un utilizzo improprio.