IMU, TASI e TARI: come funziona per gli italiani all'estero?
È una nuova “moda” dell’Italia in Crisi. Raggiunta la tanta agognata pensione (beati loro!), alcuni nostri connazionali decidono di espatriare e far valere il loro assegno, troppo spesso modesto, in Paesi dove la vita costa meno.
Ma le tasse - IMU, TASI e TARI – li seguono anche oltre frontiera? Come devono comportarsi all’arrivo delle scadenze? Queste e altre domande nel nostro articolo.
Agevolazioni: per quali pensionati?
Le nuove norme in vigore prevedono alcune agevolazioni sui pagamenti delle imposte IMU, TASI e TARI. Attenzione però: non sono valide per tutti i contribuenti residenti all'estero.
Le agevolazioni cui facciamo riferiamo sono rivolte esclusivamente ai pensionati che ricevono un assegno pensionistico da un ente previdenziale estero in forma esclusiva.
Quindi? I pensionati INPS sono esclusi da tali agevolazioni. Inoltre, un requisito imprescindibile per usufruirne è l'iscrizione all'AIRE, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero.
Cosa prevedono?
Descritto in dettaglio l’identikit del beneficiario, analizziamo i benefici per ogni imposta.
Per l’IMU. È prevista l'esenzione totale dal pagamento soltanto nel caso in cui il pensionato sia titolare di un solo immobile adibito ad abitazione principale - sia di proprietà sia in usufrutto. Nessuna esenzione se l'immobile interessato è concesso in affitto o in comodato d'uso gratuito.
Per la TARI e la TASI 2015. I pensionati residenti all'estero usufruiranno di tariffe ridotte di ben due terzi rispetto all’importo in vigore nel comune competente per l'immobile di proprietà.
Si tenga presente che le agevolazioni non sono concesse in automatico.
Il pensionato deve, oltre a soddisfare i requisiti suddetti, presentare obbligatoriamente tutta la documentazione attestante il riconoscimento dell'assegno pensionistico nel Paese estero di residenza. La documentazione deve essere presentata al comune nel quale è collocato l'immobile di proprietà.
La domanda non è unica, valida cioè in qualsiasi comune italiano. Pertanto, le procedure previste possono essere molto differenti. I tributi, d’altronde, sono stabiliti dal comune, ed è il comune stesso a decidere le modalità di presentazione delle esenzioni.
Il consiglio, a maggior ragione in questo caso, è di rivolgersi direttamente all'Ufficio Tributi del comune di riferimento.
Inoltre, non è escluso che alcune amministrazioni locali possano richiedere la presentazione fisica dei documenti, dettaglio non certo trascurabile.
Buon senso vuole che, trattandosi però di persone
residenti all'estero, saranno previste e accettate forme di invio alternativo
della documentazione (raccomandate, PEC). Vi invitiamo a contattare il vostro
comune di riferimento e informarvi su questa, splendida, "cartolina
italiana".