I viaggiatori europei, italiani inclusi, possono ormai
viaggiare negli Stati Uniti senza ottemperare all'obbligo di visto. Una
semplificazione indubbia che, tuttavia, non toglie nulla alla sicurezza e al
controllo sui viaggiatori in entrata e uscita dagli States: il Department
of Home Security (dipartimento per la sicurezza nazionale) ha già deciso
di mettere in campo controlli più approfonditi sui viaggiatori.
Vediamoli nel dettaglio.
Dall'inizio di novembre, i viaggiatori provenienti dai trentotto stati sollevati dall'obbligo di visto - secondo il progetto Visa Waiver Program - sono obbligati a pagare una tassa aggiuntiva e a fornire informazioni riguardanti i propri contatti negli Stati Uniti e in merito al proprio passaporto.
In particolare, durante i controlli viene chiesto ai viaggiatori di fornire l'indirizzo del luogo di lavoro, di casa e il possesso di eventuali altri passaporti o di nomi utilizzati in precedenza. I dati acquisiti vengono così messi a confronto con quelli contenuti nei database dell'antiterrorismo.
Attenzione: i controlli riguarderanno solo chi viaggia senza visto, non richiesto per i viaggi di durata inferiore ai tre mesi per motivi di turismo e di lavoro.
Le nuove norme sono state introdotte per evitare l'ingresso a possibili terroristi in possesso di passaporti europei. Le misure potrebbero sembrare molto restrittive, ma nell'intento degli organismi americani preposti al controllo delle frontiere hanno una duplice utilità: da un lato, esse garantiscono una maggiore sicurezza; dall’altro, diminuiscono la burocrazia necessaria con il sollevamento dall'obbligo di visto, un passo avanti notevole per la comodità dei visitatori.
L'ambasciata americana nel nostro Paese ha risposto ad alcuni dubbi presentati da cittadini e dagli addetti di viaggio. In particolare, è stato ormai precisato che queste misure sono attive a partire dal 3 di novembre e che non saranno in alcun modo retroattive.
Il questionario citato, denominato ESTA, deve essere compilato dal viaggiatore prima dell'arrivo negli USA per permettere alle autorità competenti di controllare i dati forniti. Tuttavia, chi viaggia spesso negli Stati Uniti non è tenuto a compilare il questionario ogni volta, salvo comunicare l'indirizzo di destinazione del viaggio. Da questo punto di vista non sono state introdotte modifiche e rimane l'obbligo di presentazione di un nuovo questionario nel caso in cui nel frattempo il passaporto sia scaduto e comunque ogni due anni.
Ricordiamo ancora che il questionario ESTA non è un visto: non garantisce pertanto a chi lo compila l'ingresso negli States. In casi di problemi, incongruenze gravi o altre problematiche risultanti dal confronto dei dati in possesso, potrebbe addirittura venire vietato l'ingresso nel paese. Naturalmente si tratta di casi particolari e piuttosto rari, che non dovrebbero preoccupare il viaggiatore ordinario... e senza intenti terroristici!