Sulle aliquote della TASI, che ha sostituito la vecchia
IMU, il governo ha deciso che saranno i Comuni a decidere se e di quanto
innalzare l’aliquota massima per il 2014, da uno a otto millesimi di punto per
finanziare le detrazioni alla fasce più deboli di contribuenti.
Le
amministrazioni potranno così aggiungere risorse al mezzo miliardo stanziato
allo scopo dalla legge di Stabilità. In pratica l’aliquota massima della Tasi
potrebbe salire allo 0,33%.
In attesa
della reazione dei Comuni, che probabilmente riterranno insufficiente
l’emendamento governativo perché se applicato alla lettera non porterebbe un
euro di più nelle loro casse esangui, resta da capire se l’aumento si
applicherà solo alla prima casa o, come appare più probabile, anche agli altri
immobili.
Per questi ultimi infatti la legge di Stabilità impone anche un tetto alla somma tra l’IMU (che continuerà a pagarsi anche nel 2014) e la Tasi: non si può superare l’1,06% complessivo, valore che però presumibilmente sarà innalzato a 1,14%.
Tornando alla prima casa e dando per molto probabile l’ipotesi che le amministrazioni opteranno laddove sarà possibile per l’aliquota massima abbiamo provato a calcolare quanto potrebbe costare la Tasi nei capoluoghi italiani su due immobili tipo, identificati sulla base dei dati statistici dell’Agenzia delle Entrate; si tratta di un’abitazione di 120 metri quadrati medio signorile di classe A/2 e una più modesta di 80 metri quadrati accatastata come A/3.
Per quanto riguarda la casa da 120 metri quadrati a
Torino e a Roma si supererebbero comunque i 700 euro all’anno, cifra sfiorata
da Milano e da Genova; per le abitazioni di minor valore la Capitale guida
questa poco ambita graduatoria con 443 euro, seguita da Bologna con 386 euro,
da Torino con 353 e da Milano con 344 euro.
Può essere interessante il confronto con la vecchia IMU; per la casa da 120 metri a Torino si effettuerebbe comunque un risparmio sensibile, di quasi 335 euro, a Roma se ne risparmierebbero circa 160 ma a Milano il costo sarebbe più alto di 51 euro.
Per quanto riguarda la casa di minor pregio la scelta
dell’aliquota massima penalizzerebbe i contribuenti quasi ovunque; fa eccezione
Roma dove il risparmio sarebbe di circa 29 euro ma a Milano la Tasi
risulterebbe più cara di ben 130 euro rispetto all’IMU 2012.
Bisogna inoltre
considerare che l’IMU prevedeva una detrazione obbligatoria di 50 euro per ogni
figlio mentre per la Tasi questa rimarrà una scelta discrezionale del Comune e
quindi il bilancio a sfavore della Tasi potrebbe ampliarsi.
Va infine ricordato che l’eventuale aumento della Tasi potrà aver conseguenze anche sulle finanze degli inquilini; infatti il Comune può chiedere loro di partecipare fino al 30% al pagamento del tributo, che quindi per chi occupa una casa in affitto potrà arrivare fino allo 0,099%.