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Polizze, responsabilità con paletti

del 19/01/2011
di: Debora Alberici
Polizze, responsabilità con paletti
Dalla Cassazione un importante punto in favore delle assicurazioni che fanno polizze di responsabilità professionale. Infatti in caso di illecito contabile la compagnia copre pro-quota il danno provocato dal suo assicurato (amministratore o sindaco) e non l'intero ammontare.

È quanto stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 23581/2010, ha accolto il ricorso di una compagnia di assicurazione che aveva come cliente il sindaco di una spa.

Il caso riguarda un aumento di capitale deliberato ma il cui ammontare era stato intascato da sindaci e amministratore. La compagnia, chiamata in causa dal curatore fallimentare dell'azienda, era stata condannata a risarcire l'intero ammontare.

Una decisione, questa, rovesciata da Piazza Cavour, che, decidendo nel merito, ha sancito la responsabilità della compagnia solo pro-quota. In materia di risarcimento del danno da fatto illecito, anche contrattuale, l'art. 2055 c.c. dispone, nel primo comma, che se il fatto dannoso è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento dei danni (regolando invece l'art. 1298 c.c. la solidarietà nell'esecuzione delle prestazioni dovute in forza di obbligazioni contrattuali o quasi contrattuali)». Analizzando a fondo questa norme del codice civile con una sentenza che finora non conta precedenti gli Ermellini hanno inoltre sostenuto che «il capoverso dell'art. 2055 stabilisce inoltre che colui che ha risarcito il danno ha regresso contro ciascuno degli altri, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall'entità delle conseguenze che ne sono derivate (non potendosi qui ammettere, per la natura illecita del fatto generatore, l'eccezione contemplata nei rapporti interni nell'art. 1298 cpv., per il caso di obbligazione contratta nell'interesse esclusivo di alcuni di essi)».

Insomma la vicenda è stata definitivamente chiusa dai giudici del Palazzaccio che, non ritenendo necessari altri accertamenti, hanno diviso il debito pro-quota e ritenuto responsabile l'assicurazione solo per la parte riguardante il sindaco.

La procura generale aveva invece sollecitato la conferma dell'intero debito della compagnia.

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