
Le indicazioni arrivano in risposta a quesiti formulati dalle direzioni regionali, che hanno chiesto di sapere se sia possibile, mediante sottoscrizione di appositi accordi tra sindacati e regioni, prevedere l'erogazione dell'indennità di mobilità in deroga per l'anno 2010 a lavoratori licenziati e in stato di disoccupazione non indennizzato da lungo tempo.
La risposta dell'Inps è negativa, alla luce di chiarimenti richiesti al ministero del lavoro. Perché gli interventi regionali, in base agli accordi sottoscritti dagli enti locali con il governo (accordo del 12 febbraio 2009) sono strettamente connessi, sia sotto il profilo temporale che sotto il profilo della proporzionalità, all'attivazione nei confronti dei lavoratori interessati di azioni combinate di politica attiva e di attività formative attuate dalle stesse regioni.
Ne discende, ha detto il ministero, che gli interventi in deroga cofinanziati dalle regioni non possono valere sul Fse qualora riferiti a periodi temporali già trascorsi, nei quali sia evidentemente impossibile la coniugazione tra politiche attive e passive.
In conclusione, precisa l'Inps, ne deriva che è impossibile erogare interventi in deroga cofinanziati dalle regioni ai lavoratori licenziati in anni precedenti al 2009 per motivi diversi oppure per motivi comunque non collegabili a quelli che hanno determinato l'attuale eccezionale crisi occupazionale, oggetto delle tutele previste dal citato accordo stato-regioni dello scorso anno. Infine, a titolo esemplificativo, l'istituto previdenziale spiega che non è accoglibile la richiesta di indennità di mobilità in deroga di un lavoratore che abbia percepito una prestazione di sostegno al reddito fino all'anno 2007 e che da tale data risulti disoccupato senza avere percepito alcun ulteriore sostegno.