
Il ddl Gelli al vaglio della Camera prevede una regolamentazione della responsabilità delle figure sanitarie. In particolare, si esprime sulla responsabilità penale dei medici e delle figure sanitarie colpevoli di incidenti gravi, come la morte o la lesione personale del paziente.
Sulla base di questo ddl ancora da approvare, il Tribunale di Ragusa si è espresso in merito alla morte di un ragazzo in seguito a un incidente stradale: sebbene le linee guida europee prevedano l’intervento chirurgico tempestivo in presenza di sanguinamento incontrollato, i medici della Asl sono intervenuti solo con delle trasfusioni di sangue. Il tribunale ha dunque accolto la domanda risarcitoria avanzata dai congiunti della vittima ed emesso una condanna d’urgenza per l’Asl.
Il caso di Ragusa fa notizia sia perché l’applicazione anticipa l’approvazione del ddl Gelli ancora in esame alla Camera, sia perché per la condanna d’urgenza alla Asl è bastata la sola CTU – Consulenza Tecnica d’Ufficio. Il giudice Laura Pastacaldi ha ritenuto sufficiente il rito sommario ex art. 702-bis c.p.c. per pervenire a una decisione, in quanto il perito aveva accertato che, secondo il criterio del "più probabile che non", con un intervento chirurgico tempestivo il giovane avrebbe avuto il 65% di probabilità di sopravvivere.