È entrata in vigore la riforma della governance dei porti. I nuovi soggetti, che passeranno da 23 a 14, si chiameranno “Autorità di sistema portuale” e avranno autonomia molto limitata. Alla nomina dei vertici sarà preposto il ministro dei trasporti. Il mandato sarà rinnovabile una sola volta, ma avrà durata triennale invece che quadriennale. Il presidente dovrà inviare apposita relazione al ministero dei trasporti in cui spiega il proprio operato.
Sarà inoltre snellito l’organigramma delle Autorità di sistema portuale, che potranno contare, oltre che sul presidente, su un segretario generale e su un collegio dei revisori dei conti. Ecco le nuove Autorità: Mar Ligure occidentale (Genova e Savona), Mar Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara), Tirreno settentrionale (Livorno e Piombino), Tirreno centrale (Civitavecchia), Tirreno centromeridionale (Napoli e Salerno), Tirreno meridionale (Gioia Tauro), Sardegna (Cagliari e Olbia), Sicilia occidentale (Palermo), Sicilia orientale e Stretto di Messina (Messina, Catania e Augusta), Adriatico meridionale e Ionio (Bari, Brindisi, Manfredonia e Taranto), Adriatico centrale (Ancona), Adriatico centrosettentrionale (Ravenna), Adriatico settentrionale (Venezia), Adriatico orientale (Trieste).