
Una premessa doverosa: il notaio rimane tra le professioni più remunerative e parlare di crisi in questo caso può sembrare quasi fuori luogo. Ma nel 2014, a causa della crisi, cinque iscritti su dieci alla Cassa previdenziale del Notariato italiano hanno avuto un reddito mensile non superiore ai 4.000 euro per almeno dodici mensilità. Il presidente dell’ente pensionistico, Mario Mistretta, nel ribadire che per il 50% dei notai si tratta di “redditi non banali”, ha comunque voluto precisare che le spese sostenute dai professionisti, così come i rischi, sono ingenti.
Il reddito lordo medio per i notai è di 498.500 euro, in calo del 6% rispetto al 2013, mentre quello netto – anch’esso in calo, ma del 3% - è di 290.300. La cassa dei notai ha preso in esame gli anni dal 2006 al 2013, dimostrando come il reddito lordo sia diminuito del 38%, mentre quello netto del 56%. Ciononostante, ha ribadito Mistretta, “le strutture notarili in tutta Italia sono rimaste integre, abbiamo sostenuto uno sforzo sociale non indifferente per mantenerle in piedi”.
Attualmente l’incidenza della forza lavoro sui costi complessivi è del 60%. Le prospettive per il futuro, secondo Mistretta, non sono rosee. Lo scenario, infatti, è quello di una ulteriore riduzione del reddito dei notai rispetto agli attuali 4.000 euro al mese, con una marcata differenza tra nord e sud.