
Il dlgs 151/2015, il cosiddetto Jobs Act, ha reso più lievi le sanzioni per coloro che decidono di assumere lavoratori prima impiegati in nero. Nello specifico, vengono attenuate tutte le ammende pecuniarie sia in caso di maxi sanzione, sia in caso di sanzioni civili. Vediamo nello specifico.
Fino al 24 settembre scorso, la maxisanzione per coloro che venivano scoperti ad avere lavoratori in nero variava da 1.950 a 15.600 euro, più 195 euro per ogni giorno di lavoro sommerso. Dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo, la maxisanzione è stata ridotta da 1.500 a 9.000 euro per lavori in nero fino a 30 giorni; da 3.000 a 18.000 fino a 60 giorni e da 6.000 a 36.000 euro oltre quella soglia.
Cambiano anche le cosiddette mini maxisanzioni, cioè quelle che si applicano a chi decida spontaneamente di ricorrere a una sanatoria preventiva. Fino al 24 settembre scorso oscillavano da 1.300 a 10.400 euro più 39 euro per ogni giorno di lavoro effettivo. Dopo il 24 settembre la mini maxisanzione non è più prevista. Inoltre, il dlgs 151/2015 prevede una sanatoria nel caso in cui, durante un accertamento, sia riscontrata la presenza di lavoratori in nero. In questo caso il datore di lavoro deve impegnarsi ad assumere il lavoratore per almeno tre mesi con contratto a tempo determinato.
Infine le sanzioni civili per il lavoro nero. Se fino al 24 settembre scorso la maggioranza prevista era del 50% rispetto a quelle per l’evasione, con l’entrata in vigore del dlgs 151/2015 non sono previste sanzioni civili ulteriori per il sommerso.