
«Confprofessioni», si legge ancora nella nota, «sostiene con forza l'iniziativa dell'Associazione nazionale consulenti del lavoro e di tutti i professionisti che operano nell'area economica e fiscale. Ribadisce con fermezza che il decreto del 28 novembre scorso non permette ai colleghi professionisti di operare in modo corretto e non consente di consegnare, per tempo, le deleghe di pagamento ai propri clienti. La nostra Confederazione», prosegue il presidente di Confprofessioni, «stigmatizza l'atteggiamento del governo che anziché semplificare gli adempimenti fiscali sembra più orientato a mettere paletti ai contribuenti onesti che vogliono pagare le tasse. Non è questa la strada per combattere l'evasione fiscale».
E parla di caos anche la consulta nazionale dei Caf, per la quale non possono essere i contribuenti a farsi carico della confusione sul calcolo della seconda rata dell'Imu: «non devono essere applicate sanzioni per chi verserà un importo calcolato sull'aliquota antecedente al 15 novembre», chiede la consulta riferendo di non aver ancora ricevuto risposte alle comunicazioni inviate a ministero dell'economia e Anci, sulla decisione di prendere a riferimento ai fini del pagamento del saldo Imu 2013 le delibere comunali pubblicate entro il 15 novembre. I Caf hanno proposto che eventuali minori importi versati da parte del contribuente (a seguito di variazioni intervenute nelle delibere comunali dal 16 al 30 novembre) vengano versati contestualmente al primo acconto Imu 2014 senza applicazione di eventuali sanzioni e interessi da parte dei comuni. «Su questo ci auguriamo di avere conferme ufficiali a breve», dichiara Valeriano Canepari, Coordinatore della Consulta nazionale dei Caf, «perché non è pensabile che dopo la totale confusione e incertezza che hanno segnato la questione Imu per tutto il 2013, al 29 novembre non si sia condivisa una modalità per l'assistenza alle persone e che l'unica possibilità di conoscere l'importo, avere il bollettino stampato e versare quanto dovuto entro la scadenza fissata dalla legge debba comportare un rischio di sanzione a carico del contribuente perché ci sono troppo pochi giorni tra la pubblicazione della delibera e l'ultimo giorno utile per pagare».