Consapevoli di aver costituito una società fittizia in Lussemburgo, la Gado, proprietaria di due marchi del gruppo e di fatto gestita in Italia, per ottenere vantaggi fiscali. Così sono stati definiti gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana dal giudice di Milano, Antonella Brambilla, nelle motivazioni, diffuse ieri, alla sentenza che lo scorso 19 luglio li ha condannati a un anno e otto mesi di carcere (pena sospesa) per omessa dichiarazione.