Cani vietati in spiaggia, sì ma servono aree ad hoc
Cani vietati in spiaggia, sì ma servono aree ad hoc
del 03/09/2013
di: Dario Ferrara
Niente cani in spiaggia? Resta valido il provvedimento del comune, che però deve comunque assicurare sugli arenili spazi ad hoc agli animali in base all'accordo stato-regioni per la pet therapy. È quanto emerge dall'ordinanza 3204/13, pubblicata dalla seconda sezione bis del Tar Lazio. Segna un punto l'associazione ecologista Earth, difesa dall'avvocato Massimo Rizzato. L'ordinanza del comune parla chiaro: i conduttori di animali non possono accedere alle spiagge libere durante la stagione balneare, vale a dire dal 1° maggio al 30 settembre. Ma attenzione: nel frattempo la giunta regionale ha recepito l'accordo con il governo, che risale al 2006, secondo cui i comuni sono tenuti a individuare tratti di arenile da destinare all'accoglienza temporanea di animali da compagnia, con strutture per le quali il servizio veterinario dell'Asl competente per territorio rilascia il nulla-osta sanitario a garanzia del benessere degli animali e del rispetto dell'igiene pubblica. L'articolo 10 parla chiaro: è necessario assicurare agli animali domestici la fornitura d'acqua, la presenza di appositi contenitori per la raccolta degli escrementi e spazi d'ombra adeguati. Le strutture delle attività già esistenti devono adeguarsi entro un anno dall'entrata in vigore della disposizione. Con tanto di multe ai trasgressori: si applicano le sanzioni previste dalle leggi regionali del Lazio 34/1997, 33/2003 e dal regolamento di polizia veterinaria e successive modificazioni. E dunque il comune deve adeguarsi al più presto destinando aree dedicate ai cani e agli altri amici dell'uomo mentre l'ordinanza resta valida, complice probabilmente la stagione balneare agli sgoccioli. «Non sussistono i presupposti per la sospensione dell'atto impugnato», conclude l'ordinanza del Tar Lazio, «in quanto la richiamata disposizione regionale, non immediatamente precettiva, subordina l'individuazione dei tratti di arenili a specifiche prescrizioni volte alla tutela dei rilevanti interessi coinvolti».