A livello di contenuti, la principale novità è rappresentata dall'introduzione, accanto a quello di competenza finanziaria, di un obiettivo in termini di tetto di spesa eurocompatibile. A tal fine, si dovrà procedere alla somma: a) degli impegni di parte corrente, al netto dei trasferimenti, delle spese per imposte e tasse e per oneri straordinari della gestione corrente; b) dei pagamenti per trasferimenti correnti, per imposte e tasse e per gli oneri straordinari della gestione corrente; c) dei pagamenti in conto capitale escluse le spese per concessione di crediti, per l'acquisto di titoli, di partecipazioni azionarie e per conferimenti. Per la rilevazione dei dati, i modelli sono quindi articolati in tre distinte sezioni, i cui totali netti concorrono a determinare il risultato, da confrontarsi, a fine esercizio, con l'obiettivo annuale. In ciascuna sezione sono previste le voci riguardanti le spese che non concorrono alla definizione del tetto e delle spese non soggette al Patto.
Un'ulteriore scadenza è prevista per il 31 ottobre: entro tale data, infatti, le regioni dovranno comunicare al Mef l'importo definitivo degli spazi finanziari assegnati agli enti locali a valere sul Patto regionale verticale. In proposito, l'allegato al decreto precisa che i governatori potranno cedere ulteriori quote, ma non ridurre quelle attribuite con il Patto incentivato entro lo scorso 30 giugno.
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