
Per gli uomini delle fiamme gialle si tratta dunque di procedere per step partendo proprio dai vertici apicali spingendoli a esercitare un maggior controllo della correttezza dell'operato della società, poi sul piano generale, ogni qual volta siano accertati indizi relativi alla commissione dei reati-presupposto, rilevanti ai fini dell'applicazione del dlgs 231/01, si attivano le indagini specialistiche sotto il profilo penale, patrimoniale e economico finanziario perché siano perseguiti contemporaneamente sia gli autori dei reati sia le imprese avvantaggiate.
E nel corso del 2012, in evidenza, tra le operazioni del corpo per quel che riguarda i reati contro la pubblica amministrazione è stata segnalata l'indagine condotta sull'affidamento di lavori di una grossa società da cui è emersa la commissione da parte degli organi apicali di atti corruttivi nei confronti di funzionari per facilitare l'ottenimento di commesse. Oltre la conferma in sentenza della confisca della somma di 1 milione di euro sui conti della società e della sanzione pecuniaria di 150 mila euro la società ha modificato in corsa un nuovo modello di organizzazione controllo.
Per quanto riguarda le operazioni legate alle società quotata il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza ha condotto un'operazione finalizzata ad accertare ipotesi di manipolazione del mercato. Attraverso una sistematica falsificazione dei bilanci aziendali, nonché «mirate» condotte manipolative sul titolo i vertici aziendali erano riusciti a gonfiare il valore di mercato delle azioni e a «monetizzare» il «profitto» tramite società controllanti estere. Dopo aver individuato le responsabilità personali degli autori dei reati sopra indicati, le indagini sono state indirizzate anche all'accertamento delle responsabilità amministrative degli enti che hanno visto coinvolte sei società segnalate all'Autorità Giudiziaria, tra cui una banca e due quotate.