
Un doppio indicatore
Un indice per i redditi e un indice per i patrimoni. L'articolo 4 del decreto fornisce le indicazioni per i calcoli delle voci legate alla situazione reddituale. Un primo calcolo riguarda ciascun componente di nucleo familiare, un altro attiene agli importi che, per ciascun individuo, possono essere sottratti e infine considera le spese e le franchigie che si possono sottrarre per l'intero nucleo familiare (si veda quanto anticipato su ItaliaOggi dell'11 gennaio 2013). L'altro indicatore attiene alla situazione patrimoniale. Nel computo finiranno, per ciascun componente del nucleo familiare, il valore immobiliare e quello mobiliare.
L'innovazione riguarda, in particolare, la valorizzazione dell'immobile, il trattamento dell'abitazione principale, la considerazione del patrimonio estero. Per gli immobili debutta il calcolo parametrato all'Imu, al netto del mutuo residuo, e la considerazione dell'abitazione principale in proporzione ai due terzi del suo valore.
Per quanto riguarda la componente del patrimonio mobiliare, un calcolo un po' complesso viene riservato alle giacenze dei conti correnti. Questo perchè in passato, prendendo come riferimento le giacenze al 31 dicembre, si poteva dar luogo a «spoliazioni» strumentali del conto per abbattere il peso della componente. Ora si guarderà, invece, la data riferita all'ultimo trimestre dell'anno precedente a quello della presentazione delal domanda. Data che verrà individuata annualmente, previa estrazione nei primi giorni dell'anno successivo. Anche nel caso del patrimonio sono introdotte franchigie che dovranno essere applicate sia al singolo componente sia al nucleo familiare.
Isee corrente
Sarà dunque possibile calcolare un Isee corrente, riferito cioè ad un periodo di tempo più ravvicinato e non quindi annuale. Per far scattare il ricalcolo l'Isee dovrà subire variazioni pari al 25%, con riferimento all'indicatore della situazione reddituale, dovute ad eventi come la risoluzione, la sospensione o riduzione dell'attività lavorativa dei lavoratori a tempo indeterminato, il mancato rinnovo contratto di lavoro a tempo determinato o contratti di lavoro atipico, la cessazione di attività per i lavoratori autonomi. Il decreto recepisce le esperienze in atto in vari comuni e in altri Paesi europei per tenere conto di situazioni più ravvicinate nel tempo dove si verifichino significative variazioni della condizione economica. E' bene però ricordare che in questo caso saranno richiesti documenti aggiuntivi per comprovare la variazione.
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